Il Bari di Moreno Longo esce a testa alta dall’edizione 2024/25 della Coppa Italia. E’ stato senza dubbio questo, il titolo o il commento più gettonato, dopo la prestazione della squadra biancorossa contro la Cremonese. E come non essere d’accordo? Costringere una delle candidate alla serie A a giocarsi la qualificazione ai calci di rigore è stato un merito per la compagine biancorossa.
La formazione guidata da Longo ha sicuramente disputato una buona partita, mostrandosi ben organizzata, volitiva e con una condizione fisica discreta. Soprattutto nel primo tempo, i galletti hanno messo in pratica un pressing molto alto e ben articolato che ha complicato i piani di mister Stroppa. Nonostante il palo colpito da Vázquez e la rete messa a segno da De Luca, la squadra biancorossa ha reagito, trovato la rete del pareggio e rischiato di chiuderla a pochi minuti dal triplice fischio del signor Galipò di Firenze. C’è da dire che, dal punto di vista fisico, la compagine grigiorossa è apparsa un po’ indietro rispetto a quella barese: probabilmente i carichi di lavoro studiati dai due staff tecnici sono stati impostati in maniera differente.
Quello che però va chiarito è che, in queste prime uscite stagionali tra amichevoli e Coppa Italia, la formazione biancorossa ha semplicemente messo in pratica l’ABC del calcio: occupazione degli spazi, ordine tattico e pressing. Nulla di trascendentale che possa far gridare a chissà quale miracolo tattico compiuto dal pur bravo Longo. Purtroppo il tifoso barese era così abituato alla mediocrità, alla noia e all’incapacità cronica della squadra dello scorso anno di fare 2 passaggi di fila che, assistere a quello che normalmente dovrebbe fare una squadra di calcio, fa sembrare questo nuovo Bari, il nuovo Manchester City. Ma così, ovviamente, non è.
Per quanto concerne i singoli, da sottolineare in positivo le prestazioni di Manzari (un gol e un tentativo al volo sventato da Fulignati), ma anche quella di Obaretin (anche se poco reattivo sul gol della Cremonese) e Dorval uscito per un problema al ginocchio destro. Buone anche le prestazioni dei due geometri di centrocampo Benali e Maiello, da rivedere Sgarbi, Favasuli e Oliveri. Chi si sta confermando è Giuseppe Sibilli, autore di un assist al bacio per il gol di Manzari. Incoraggianti le prove dei due attaccanti Lasagna e Novakovic.
Chi invece non ha brillato, commettendo l’ennesimo errore in fase di possesso palla della sua avventura barese, è stato Mattia Maita. Sicuramente il ragazzo non è sereno e le voci di mercato lo destabilizzano. A quanto pare non è al centro del progetto tattico di Longo e anche il suo feeling con società e ambiente non è a livelli massimi. Sulle sue tracce c’è il Cesena dell’ex mentore Michele Mignani, pronto ad investire nell’ex calciatore del Catanzaro. Dopo 4 stagioni in biancorosso, un divorzio non sarebbe uno scandalo, a patto che il centrocampista siciliano venga adeguatamente sostituito e l’eventuale somma incassata per la cessione reinvestita.
Questo Bari ha delle discrete potenzialità e sarebbe un vero peccato non rinforzarlo in maniera adeguata. Il tecnico Longo attende rinforzi soprattutto in difesa e a centrocampo: la società ha il dovere di accontentarlo per non sprecare una buona occasione per diventare ancora più competitivi e far divertire i supporters del galletto.
Foto Ssc Bari