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Aumentano le morti sul lavoro, Puglia in zona arancione

Bari in zona gialla, fanno peggio le altre province. I dati dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 10 Agosto 2024 - 17:52

Il bilancio di metà anno relativo alle morti sul lavoro è drammatico: da gennaio a giugno 2024 si contano 469 vittime, 100 in più rispetto al mese scorso e 19 in più rispetto a fine giugno 2023. È quanto emerso dall’indagine effettuata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre secondo il quale i decessi sono aumentati del 5,2% evidenziando dunque una vera e propria emergenza relativa alla sicurezza nei luoghi di lavoro con previsioni relative al futuro “molto preoccupanti”. La Puglia risulta attualmente in zona arancione, all’ottavo posto in graduatoria. Tra le province Bari risulta attualmente in zona gialla, al 58esimo posto con il 13,3% di incidenza e sei casi. Fanno peggio Lecce, la Bat e Foggia, tutte in zona arancione e rispettivamente al 50esimo posto con il 15,5% di incidenza, al 44esimo con il 16,8% di incidenza e al 45esimo con il 16,8%.

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Le regioni in “zona rossa”, con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale di 15,4 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori, sono Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Campania, Emilia-Romagna e Umbria. In “zona arancione” ci sono Abruzzo, Puglia, Calabria, Lazio e Basilicata. La “zona gialla” comprende Lombardia, Toscana, Piemonte e Liguria, mentre Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Molise, Marche e Veneto sono in “zona bianca”. Nei primi sei mesi del 2024, l’Osservatorio ha analizzato le fasce d’età dei lavoratori più a rischio: gli ultra 65enni risultano i più colpiti, con un’incidenza di 65,8 morti per milione di occupati, seguiti dai lavoratori tra 55 e 64 anni con un’incidenza di 23,8.

Gli stranieri deceduti nei primi sei mesi dell’anno sono 81 su un totale di 364, con un rischio di morte quasi triplo rispetto agli italiani. Gli stranieri registrano 34,1 morti ogni milione di occupati, contro i 13,3 degli italiani. Le vittime sul lavoro in Italia sono 469, di cui 364 in occasione di lavoro e 105 in itinere. La Lombardia registra il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (64), seguita da Emilia-Romagna (41), Lazio (39), Campania (35), Sicilia (30), Piemonte (23), Puglia (22), Toscana (21), Veneto (17), Trentino-Alto Adige (15), Calabria e Abruzzo (9), Liguria (8), Umbria (7), Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Marche (6), Basilicata (3), Valle d’Aosta (2) e Molise (1).

Il settore delle Costruzioni registra il maggior numero di decessi (68), seguito dalle Attività Manifatturiere (47), Trasporti e Magazzinaggio (34) e Commercio (26). La fascia d’età più colpita è quella tra 55 e 64 anni (122 decessi). Le donne decedute in occasione di lavoro sono 28, mentre 12 sono morte in itinere. Il martedì è il giorno con il maggior numero di infortuni mortali (21,2%). Le denunce di infortunio sono aumentate dello 0,9% rispetto a giugno 2023, passando da 296.665 a 299.303. Le Attività Manifatturiere registrano invece il maggior numero di denunce (35.391), seguite da Costruzioni (17.730), Sanità (17.275), Trasporto e Magazzinaggio (16.104) e Commercio (15.587). Le denunce delle lavoratrici sono state 107.873, mentre quelle dei lavoratori uomini 191.430. Gli italiani hanno presentato 202.908 denunce, gli stranieri 50.043. La fascia d’età più colpita è quella tra 45 e 54 anni con 64.510 denunce (21,6% del totale).

Foto Freepik

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