“Non siamo contrari a una riforma dell’imposta di soggiorno ma questa bozza di riforma crea molte preoccupazioni e lascia aperte troppe incognite: di gettito, sui controlli, sugli affitti brevi. Così si rischia di creare ancora più problemi ai gestori e ai comuni. Serve un confronto e vanno almeno garantiti i gettiti dei Comuni”, ha sottolineato Mattia Palazzi, vicepresidente ANCI e sindaco di Mantova.
“Si immagina – ha proseguito – un nuovo schema tariffario (dalla persona al prezzo della camera) senza alcun confronto sulle variazioni di gettito che ne possono derivare. Il rafforzamento dei controlli non viene considerato, mentre il nuovo schema rende inservibili i dati sui pernottamenti fin qui utilizzati. Il rischio di perdite di gettito è quindi molto serio e non può essere trascurato, proprio mentre l’incremento dei flussi turistici è sì una fonte di entrata per le aree più attrattive, ma comporta anche molti costi aggiuntivi per i più svariati servizi comunali, dai rifiuti, ai trasporti, alla vigilanza urbana. Mi auguro – ha concluso Palazzi – che il Governo eviti mosse affrettate ed apra un urgente confronto con l’ANCI per valutare le soluzioni più opportune e praticabili”.
Sulla questione interviene anche Roberto Pella, presidente Anci: “In riferimento al tema della possibile revisione della tassa di soggiorno, voglio evidenziare che
l’interlocuzione di Anci con il ministero del Turismo è costante; anche in queste ore sono stato rassicurato dal ministro Daniela Santanchè sulla volontà di convocare un tavolo a settembre con i Comuni, per lavorare insieme ad una proposta di revisione della disciplina della tassa di soggiorno”.