Tutto cambia per non cambiare niente. La storia di corso Italia la lunga strada che dal quartiere Libertà accompagna in stazione, è la storia di un degrado che è nato venti anni fa ed è degenerato sino ai giorni nostri. Le capanne di cartone lungo porticato. Il tanfo di urine costante perché su questa strada ci sono angoli adibiti a gabinetti a cielo aperto. In corso Italia non manca nulla: dai barboni agli spacciatori che al calare del sole svolgono tranquillamente i loro affari su una strada che ha poche luci e molte ombre.
Ci sono stati periodi in cui a essere prese di mira sono state le auto. E ogni notte saltavano gli specchietti. Quasi fosse un gioco di cattivo gusto. E così ogni mattina si faceva la conta dei danni delle auto dei residenti. Tutti colpiti. Nessuno escluso. Tante le voci che negli anni si sono prodigate per denunciare. Tutte parole cadute nel nulla. Le ultime foto del degrado della strada di nessuno sono state scattate da Luigi Cipriani segretario del movimento politico Riprendiamoci il Futuro che per l’ennesima volta denuncia l’indifferenza anche dell’attuale amministrazione nei confronti dei cittadini e del decoro urbano. Eppure, tuona Cipriani, “attuale sindaco queste problematiche le conosce molto bene in quanto ha ricoperto il ruolo di capo di gabinetto al comune di Bari”.