Il mare si conferma la prima scelta per le vacanze estive degli italiani, ma piacciono anche le città d’arte, visitate da quasi sette persone su dieci (66,8%), mentre la montagna si ferma al 51,9% delle preferenze e non mancano tra le opzioni anche collina (49,3%) e lago (42,6%), seppur meno richieste secondo una ricerca commissionata da La Base Balneare con Donnedamare e Assobalneari Italia e coordinata da Daniele Marini, professore dell’università di Padova.
Il 74,4% di chi trascorre le ferie al mare sceglie gli stabilimenti balneari; solo l’8,1% dichiara di non frequentarli perché troppo costosi, mentre quasi 4 milioni di italiani affermano di non potervi accedere perché pieni o assenti. La durata media della vacanza in queste strutture è di 13 giorni circa, anche se il 43,4% vi rimane meno di 6 giorni.
Sono tre i fattori che spingono gli italiani a freqentarli: pulizia e manutenzione (88,7%), tutela contro i furti (86,6%) e sicurezza garantita in mare (84,5%). In quasi sette casi su dieci è apprezzata anche l’accessibilità per le persone diversamente abili (67,7%). Sette vacanzieri su dieci sono soddisfatti dalle attrezzature (73%) e la pulizia della spiaggia (69,9%). Per più di 2 intervistati su 3, gli stabilimenti balneari vanno sostenuti perché contribuiscono alla crescita del turismo e per il 57,9%, sebbene utilizzino privatamente uno spazio concesso dallo Stato a fronte del pagamento di un canone, contribuiscono alla crescita dell’economia del territorio. Per ogni euro speso in spiaggia se ne generano 2,36 attraverso altre attività come ristorazione, shopping e altri servizi. Inoltre, circa due terzi degli intervistati (65,3%) riconosce il ruolo delle strutture anche nella salvaguardia del patrimonio marittimo e della sostenibilità ambientale, mentre per il 62,8% le attività di gestione dei litorali sono equiparabili ad un servizio per la collettività, ad esempio attraverso la pulizia delle spiagge.