Il regista pugliese Giuseppe Sciarra voleva prendersi una pausa del cinema dopo aver realizzato svariati documentari in coppia con Andrea Natale, (Fuori le Mura, S.O.S SOLD out?) e alcuni cortometraggi di successo, (Ikos, Venere è un ragazzo, Santità). Uno stop momentaneo dovuto ad altri progetti in ballo come la realizzazione di un romanzo e un progetto ad ampio respiro sul bullismo da portare nelle scuole – tema da sempre caro a Sciarra che ne è stato vittima.
Il filmmaker foggiano si è ritrovato ad insegare come si fa un film con dei cellulari sulle spiagge di Pescara a degli studenti speciali: adolescenti immigrati arrivati in molti casi in Italia coi barconi. Una bella sfida che ha portato Sciarra a vivere un campus estivo sui generis. Infatti oltre a ritrovarsi con ragazzi giovanissimi provenienti dal Gambia o la Costa D’avorio, ha avuto modo di confrontarsi anche con bambini autistici all’interno di un’ambiziosa iniziativa: Progetto CO. PE – Cooperare per la povertà educativa, finanziato dall’Unione Europea, (NextGenerationEU), nell’ambito del PNRR a sostegno del terzo settore che vede in prima linea come partenariato: Diversiuguali Onlus, Focus srl Impresa Sociale, il comune di Pescara, IPSSAR De Cecco, Ass. Ananke Onlus, Centro di Servizi per il volontariato in Abruzzo, la fondazione caritas francescana. Un progetto socio – educativo strutturato per combattere la povertà educativa nel mezzogiorno, (Abruzzo, Bssilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
“Un’esperienza indimenticabile, tra le più belle che abbia fatto”, dice felice e soddisfatto Sciarra. ” I ragazzi mi hanno dato tanto con la loro gentilezza, umanità e libertà, insegnandomi ad essere più coraggioso e a prendermi meno sul serio. Sono giovani già uomini che hanno un’intelligenza emotiva straordinaria e che non hanno avuto alcuna difficoltà a capire come si fa una buona inquadratura, come si realizza uno storyboard o che cosa bisogna trasmettere a uno spettatore con un film. Mi sono legato a tutti loro. Per me sono dei figli dell’anima come avrebbe detto Michela Murgia. Un pezzo del mio cuore.” “Anche coi ragazzini autistici con cui non mi ero mai confrontato mi si è aperto un mondo. Devo dire che sono stato molto fortunato, le mie colleghe sono bravissime e mi hanno aiutato ad approcciarmi all’estrema sensibilità di questi adolescenti prendendomi per mano e dandomi consigli utili, non avendo mai avuto alcuna esperienza di questo tipo”, afferma Giuseppe Sciarra.
Il regista e scrittore ha realizzato una serie di fotografie di questo percorso fatto coi ragazzi, un reportage di cui vorrebbe realizzare anche una mostra che cattura le attività, i momenti di spensieratezza o di attesa che hanno caratterizzato le giornate in spiaggia a Playa Paleo, tra giochi in acqua, disegni, sport, pause caffè e tutto ciò che ha trasformato per lui e le sue compagne di avventura questo lavoro in un viaggio interiore unico e indimenticabile.