“Mentre i baresi si preparano ad affrontare i rincari della stangata della Tari, aumentata del 13,3% dopo il ballottaggio, scopriamo il vero “scopo” della nuova amministrazione ponte guidata dall’evergreen Vito Leccese, cioè spianare la strada alla futura squadra di governo del Palazzo ingrossandone gli stipendi e mettendo mano al portafoglio del Comune e dei cittadini”.
Lo dichiarano in una nota il coordinatore cittadino di Fdi, Antonella Lella, e del capogruppo consiliare Fdi al Comune, Antonio Ciaula.
“Nella seduta del 31 luglio scorso, la giunta-ponte ha approvato una delibera (pubblicata ieri) che fissa in 168mila euro lo stipendio complessivo annuo lordo del prossimo dg. Tutto ciò per espressa volontà del sindaco Leccese che, con un decreto a sua firma del 29 luglio scorso, ha stabilito la retribuzione del nuovo direttore generale: 140mila euro annui lordi oltre a un incentivo pari al 20%, cioè 28mila euro: in totale 168mila euro. Insomma, il classico abito cucito su misura per il prescelto – continua la nota — Finalmente scopriamo il vero scopo della (inutile) giunta-ponte che, oltre a regalare circa altri 10mila euro al mese a ciascun assessore prorogato, evidentemente ha la mission di infiocchettare provvedimenti a regola d’arte per raffreddare i litigi sulla spartizione delle poltrone e soddisfare la sete di potere”.
“Tale provvedimento è l’ennesima conferma – conclude la nota – dell’ipocrisia del centrosinistra e rappresenta un vero e proprio schiaffo per decine di migliaia di famiglie baresi costrette a subire l’aumento della tassa della Tari, per cui avevamo chiesto di non votare il provvedimento, e la beffa di un servizio di nettezza urbana scadente. Per tale ragione oltre a chiedere al sindaco Leccese di ritirare il provvedimento, ci piacerebbe conoscere anche il parere sull’argomento dell’alleato (ex oppositore) Laforgia o del M5S dopo le crociate sulla “discontinuità” durante la campagna elettorale”.