Si aggrava la posizione del 67enne agli arresti domiciliari con l’accusa di aver appiccato l’incendio che il 30 luglio scorso ha devastato la pineta del villaggio Fata Morgana, nella Marina di Pulsano (Taranto). Il rogo ha colpito gli stabilimenti balneari di Baia Serrone, Lido Silvana, Lido Persefone e le spiagge libere circostanti, affollate di turisti e bagnanti. Con la morte di una donna di 86 anni, rimasta gravemente ustionata mentre cercava di sfuggire alle fiamme che avevano colpito la sua villa, oltre all’accusa di incendio doloso, ora l’uomo potrebbe affrontare anche l’accusa di morte come conseguenza di altro reato.
Secondo le informazioni raccolte, l’uomo avrebbe dichiarato agli inquirenti di aver acceso il fuoco per bruciare sterpaglie su un terreno comunale vicino alla sua proprietà, ma di averne perso il controllo. Oggi si è tenuta l’udienza di convalida davanti al gip Rita Romano e nelle prossime ore sarà effettuata l’autopsia. Il presunto piromane è stato individuato grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e a una serie di riscontri investigativi. L’incendio ha distrutto diversi ettari di pineta e macchia mediterranea, causando ingenti danni a ville, strutture commerciali e ricettive.
“Le tecniche e procedure utilizzate per individuare l’origine e le dinamiche degli incendi ci permettono di condurre indagini approfondite e, sempre più spesso, di identificare i responsabili” – ha dichiarato il comandante del Gruppo Carabinieri Forestali di Taranto, tenente colonnello Antonio Santaniello che ha inoltre ribadito l’importanza della collaborazione dei cittadini, invitando a segnalare tempestivamente agli numeri di emergenza qualsiasi incendio o elemento utile alle indagini, per scongiurare danni irreparabili e facilitare il lavoro degli investigatori nella ricerca dei colpevoli.