Celle infuocate, a volte senz’acqua o infestate da cimici, e sovraffollamento ben oltre il livello di guardia. E’ la fotografia degli istituti di pena italiani scattata da Antigone in un report presentato oggi. “Le carceri scoppiano” sintetizza, senza troppi giri di parole, l’associazione che chiede “interventi urgenti”. Dal rapporto emerge che il tasso di affollamento reale è a quota 130,6% con circa 14mila detenuti in più rispetto ai posti letto regolamentari. In 56 strutture questo tasso supera il 150% e sono ben 8 quelle in cui è al di sopra del 190%. Tra queste San Vittore, Brescia Canton Monbello e Foggia. E anche negli istituti minorili si regista un aumento delle presenze. Numeri che arrivano a poche ore di distanza dall’ultima protesta dietro le sbarre, scoppiata questa volta nel carcere di Gorizia. Nella notte un gruppo di detenuti ha dato fuoco ai materassi all’interno delle celle. Il bilancio è di una decina di intossicati, tra cui anche agenti della penitenziaria. Fortunatamente nessuno è in gravi condizioni. Dalle 88 visite effettuate dall’Osservatorio di Antigone negli ultimi 12 mesi emerge un quadro “preoccupante”: carceri senz’acqua, senza refrigerazione, senza luce o infestate da cimici.
In quasi tre penitenziari su dieci (nel 27,3%) manca lo spazio vitale: le celle non assicurano i 3 metri quadrati a persona. Da inizio anno si contano 58 suicidi di cui 9 solo nel mese di luglio. “Se il ritmo dovesse continuare di questo passo – sottolinea il report – a fine anno rischieremo di superare il tragico record del 2022 che, con 85 casi, è passato alla storia come l’anno con più suicidi di sempre”. E l’associazione punta il dito contro le misure in vista nel pacchetto sicurezza. “Il sovraffollamento non è una calamità naturale – sottolinea Antigone – Di fronte ad eventi di cronaca, sempre catalogati come ‘emergenze’, l’attuale governo ha adottato una risposta di stampo securitario e repressivo”. C’è “alle porte una nuova ondata di affollamento carcerario qualora passasse il nuovo pacchetto sicurezza in discussione – attacca Antigone -. Si puniscono disobbedienza e resistenza passiva. Verrebbe arrestato anche Gandhi”. Il presidente Patrizio Gonnella chiede “misure urgenti per ridare dignità al sistema penitenziario”. Quindici le proposte avanzate dall’associazione: dal consentire telefonate quotidiane, al dotare tutte le celle di ventilatori o aria condizionata e frigoriferi, all’assunzione di 1000 giovani mediatori culturali, altrettanti educatori, assistenti sociali e moltiplicare la presenza di psichiatri. E il report ha sollevato diverse reazioni. La senatrice e portavoce di Azione Mariastella Gelmini parla di “numeri impietosi che confermano – come se ce ne fosse ancora bisogno – le gravi condizioni in cui versano le carceri italiane”. E aggiunge che il suo partito “al Senato, ha avanzato proposte concrete”. Per il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto “è urgente che il ministro Nordio venga in Aula”. Mentre la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato, afferma: “Il governo, invece di aprire un dialogo con l’opposizione sul decreto carceri, con la consueta modalità presenta 13 emendamenti, a firma relatore e governo, che riscrivono e peggiorano un testo già criticato da tutti”.
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