Riflettori puntati su Parigi 2024, dove ci sono ottime premesse affinché il tennis italiano scriva una nuova bellissima pagina. Anche senza il numero uno del mondo, Jannik Sinner, che ha dato forfait a causa di una tonsillite. Ci sono infatti comunque altre due teste di serie azzurre nei tornei olimpici, maschile e femminile: Lorenzo Musetti, reduce dalla semi di Wimbledon, e Jasmine Paolini, quinta nel ranking e finalista sia a Londra che al Roland Garros.
Ci sarà Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Luciano Darderi in singolare maschile. In doppio invece Andrea Vavassori – Simone Bolelli, Jannik Sinner – Lorenzo Musetti. A rappresentare le donne invece ci saranno Jasmine Paolini, Elisabetta Cocciaretto, Lucia Bronzetti in singolare femminile. Jasmine Paolini – Sara Errani, Elisabetta Cocciaretto – Lucia Bronzetti in doppio femminile. Questa sarà l’Italia a Parigi per il torneo olimpico, in programma al Roland Garros di Parigi fino al 4 agosto. Nessun pugliese quindi sui campi di terra rossa.
Il regolamento prevede non più di sei uomini e sei donne per nazioni, non più di quattro rappresentanti in singolare e due coppie in doppio. Saranno 184 i tennisti al torneo olimpico in rappresentanza di 41 nazioni: per la prima volta ci sarà il Libano.
“E’ un peccato per noi tennisti baresi non vedere giocare nessun pugliese”, racconta Alessandro, un tennista sedicenne barese professionista. Per raggiungere quegli obiettivi ci vuole “passione, dedizione e sacrificio” racconta. Parlare di tennis con lui, che stringe nelle mani la loro racchetta ogni giorno, emoziona.
Emozionano i vocaboli che, con cura, sceglie per descrivere le sensazioni che vive mentre fa ciò che amano: colpire la palla. Le sue parole custodiscono i sani valori in cui crede: quelli del rispetto, della sana competizione e, più di ogni altro, del sacrificio. Il tennis insegna a competere in maniera corretta, accettando anche le sconfitte. Aiuta a gestire e a risolvere gli errori. E’ uno sport che stimola a non lasciarsi andare alla tensione e spinge a non arrendersi mai. Nel tennis la competizione è vissuta in una maniera sana. Si rispetta il proprio avversario, consapevoli che dall’altro lato del campo si trova qualcuno che fa altrettanto.
Per la tensione mentale che comporta, questo sport costringe alla convivenza con la pressione e con l’esercizio del proprio autocontrollo. Non per niente Alessandro Panatta, considerato uno dei migliori tennisti italiani di sempre, dichiarò che “Il tennis lo ha inventato il diavolo”. Proprio per l’importanza dell’aspetto mentale dello sportivo per lottare e poi magari per vincere.
Tanti ragazzi baresi ogni anno si avvicinano a questo sport. Sicuramente l’effetto Jannik Sinner si è fatto sentire anche a Bari. Era il 27 novembre del 2023 quando il 22enne di San Candido (Bolzano) alzava al cielo la coppa Davis con i compagni azzurri. A due mesi di distanza, Sinner è poi tornato a far esplodere di orgoglio i cuori degli italiani vincendo anche gli Australian Open contro il russo Daniil Medvedev. Da lì è stato un vero boom del tennis in città, come nel resto di Italia. Tutti da allora hanno parlato di tennis. E lo confermano anche l’agonista barese: “Sicuramente – dice Alessandro – dopo la vittoria di Sinner molte persone hanno rivalutato questo sport, soprattutto i giovani”. Proprio perché specifica Sinner “ha trasmesso tante emozioni e tanta passione”.