Gli sport del mare, dalla canoa al surf, sono protagonisti alle Olimpiadi di Parigi. Bari negli ultimi tempi sta puntando molto su queste discipline, riscoprendo il rapporto con il mare. A spiegare questo cambiamento è Jean Cristophe Iacobazzi, titolare con il fratello Fabrizio dell’attività Impact shop a San Girolamo: insieme hanno fondato l’omonima associazione sportiva.
Le Olimpiadi estive sono iniziate con sport acquatici sempre più presenti. In una città di mare come Bari quanto è importante puntare su queste discipline?
“Il surf è approdato alle Olimpiadi nel 2020 dimostrando di non essere più solo uno sport estremo o di nicchia. In queste Olimpiadi 2024 le gare di surf si svolgeranno in uno spot tra i più belli al mondo Teahupo’o, nella Polinesia francese. Sarà una vetrina pazzesca. Tifiamo tutti per il nostro portabandiera Leonardo Fioravanti.
Bari è una città che si affaccia sul mare per una lunghezza territoriale di 30 chilometri. In un lungomare così lungo troviamo spot per surf da onda, ma anche wing-surf, windsurf e kite. Bari è un posto fantastico per praticare il surf in tutte le sue declinazioni. L’amministrazione precedente ha dato un forte impulso allo sviluppo di queste discipline, dimostrando lungimiranza e competenza. Gli skateparks pubblici ( Rossani e Ponte Adriatico) ed i corridoi di lancio installati nelle spiagge di Pane e Pomodoro e Fesca, sono stati un contributo cruciale alla diffusione di tutti gli sport da tavola e da scivolamento, rendendo la città di Bari un fiore all’occhiello a livello europeo, nonché più attrattiva nell’importantissimo contesto del turismo esperienziale”.
Tra nuoto, canoa, canottaggio, sup, surf quali sono gli sport più apprezzati qui a Bari?
“Sicuramente negli anni passati abbiamo assistito ad una grande diffusione del sup, per evidenti motivi di facilità ed accessibilità. Oggi rileviamo una notevole richiesta del nuovissimo wing surf che permette letteralmente di volare sull’acqua grazie all’uso di un foil sotto la tavola, come nelle barche a vela di coppa America, e di una vela con una struttura gonfiabile tipo kite, ma che si controlla direttamente con le mani senza l’uso di pericolosi cavi lunghi come nel kitesurf. Il tutto anche con pochissimo vento grazie all’efficienza del foil”.
Con la vostra esperienza e le varie scuole avviate, avete per caso mai visto nascere piccoli e grandi talenti?
“Per Impact Boards Academy lo skateboard, nato come surf da strada in America negli anni ’70, è il vero incubatore di tutte le discipline acquatiche da scivolamento. Da anni stiamo formando piccoli talenti nello skateboard con l’obiettivo di avere una generazione di sportivi con solide basi e che crescendo possano diventare dei campioni in uno dei tanti sport da tavola”.
(foto Impact)