La recente scoperta di una balena morta sulla costa vicino a Dunedin, in Nuova Zelanda, è stata etichettata come una sensazione di prima classe poiché si tratta di una specie estremamente rara. Gli scienziati dell’Agenzia statale locale per la protezione dell’ambiente (DOC) sostengono infatti che si tratti della balena dal becco di Bahamonde (nome latino Mesoplodon traversii), probabilmente la meno conosciuta tra balene e delfini. Questi mammiferi sono le specie più rare di balene dal becco e per la prima volta le persone hanno appreso della loro esistenza dopo l’analisi di denti e ossa trovati nel 1872 vicino all’isola di Chatham in Nuova Zelanda. Questa scoperta di un cadavere lungo cinque metri è considerata un evento di prim’ordine anche perché nessuno ha mai fotografato un Mesoplodon traversii vivo in mare o in superficie.
Per questo motivo non si sa nulla del loro comportamento, ma si ipotizza solo che sia simile ad altre balene a due denti del Mesoplodon. Ciò significa che si immergono molto in profondità e si nutrono principalmente di calamari. Si credeva addirittura che questa specie fosse estinta perché gli ultimi esemplari sotto forma di madre e cucciolo spiaggiati furono visti nel 2010 sulla costa dell’Isola del Nord in Nuova Zelanda e morirono molto rapidamente. Il capo dell’agenzia DOC neozelandese, Gebe Davies, ha dichiarato ai media che la scoperta di una balena recentemente deceduta dal punto di vista della scienza e della protezione ambientale è un’opportunità unica per imparare molto di più su questa specie attraverso l’autopsia e i test genetici. Davies ha sottolineato in particolare che lavorerà a stretto contatto con i Maori, gli antichi abitanti della Nuova Zelanda, per decidere cosa fare dei resti della balena dopo la ricerca scientifica. Il motivo è che per i Maori le balene sono molto più che semplici mammiferi marini perché li rispettano e, inoltre, li vedono come una sorta di antenati.