Finanzieri del Comando Provinciale di Bari, all’esito di articolate indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani per reati fiscali e per autoriciclaggio, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’amministratore pro tempore, e successivamente ”di fatto”, di una società della provincia barese operante nel settore del “commercio all’ingrosso” e ad un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 4,3 milioni di euro.
Il provvedimento – emesso dal G.I.P. del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura a quella sede – costituisce l’epilogo di una verifica fiscale e delle correlate indagini di polizia giudiziaria delegate al Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bari, che vedono coinvolte complessivamente 5 persone fisiche e 7 persone giuridiche (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa).
Le ipotesi investigative riguardano una complessa frode fiscale derivante dall’emissione di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti da parte della citata società, risultata essere una mera “cartiera”, e dal successivo loro utilizzo da parte di altre società, principalmente gestite dal soggetto tratto in arresto, il quale ha inoltre fatto confluire nei conti correnti di queste ultime buona parte dei flussi finanziari transitati sul conto corrente postale della società “cartiera”.
Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi acquisiti dai Finanzieri, la Procura della Repubblica di Trani – in virtù della normativa che prevede la possibilità di applicazione anche della “confisca per equivalente” per i reati tributari – ha avanzato una richiesta di sequestro di beni e utilità, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dalle condotte fraudolente poste in essere. Il G.I.P., aderendo alla predetta richiesta (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), ha quindi emesso il decreto di sequestro preventivo dei beni e rapporti finanziari nella disponibilità della società (anche in forza della normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti) e dei suoi amministratori, disponendo altresì la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’amministratore “di fatto” della società “cartiera”.