“Ci arrivano tantissime segnalazioni da tutti i quartieri della città. Ci segnalano cattivi odori, cassonetti strapieni e campagne utilizzate come pattumiere a cielo aperto”. Fabrizio Milone, guida storica di Retake Bari fa spallucce: “Alle volte sembra la guerra contri i mulini a vento”. La Fondazione, no-profit e apartitica, che promuove la bellezza, la vivibilità e la riqualificazione urbana, tanto ha fatto in città. Le raccolte speciali – per esempio – coinvolgendo le scuole. Ma anche ha ripulito muri imbrattati. Lo scopo: promuovere l’amore e il rispetto per la città. Una città che con la civiltà ha sempre avuto un rapporto difficile. E mentre ci sono stati momenti in cui la strada sembrava quella giusta, ora la sensazione è che si stia tornando indietro. In centro quanto nelle periferie.
“In alcuni quartieri – sottolinea Milone – il porta a porta non ha funzionato e il risultato è che i rifiuti sono finiti nelle campagne. Su questo e su tanto altro bisogna interrogarsi”. Retake ha chiesto, non appena la Giunta Leccese sarà nominata, un incontro con le istituzioni (tra cui anche Amiu), le associazioni dei ristoratori e quelle ambientaliste. Tutti i protagonisti, quindi, di un processo che deve cambiare rotta con la collaborazione di tutti: “Credo che sarà necessario anche creare una sinergia con la Polizia locale che può avere un ruolo importante. Noi abbiamo fatto tante proposte in questi anni. Per esempio l’introduzione delle multe light: dieci euro a chi differenzia male. Una specie di monito che anticipi un azione più severa”. Altro punto più volte affrontato dagli ambientalisti di Retake riguarda l’abolizione dei sacchi neri ed è presto spiegato: “Vengono utilizzati solo per una indifferenziata selvaggia. In tante città italiane, e non solo, sono stati eliminati”. Più controlli dunque anche attraverso un corpo di polizia preposto perché chi non differenzia bene o si sbarazza dei rifiuti utilizzando le campagne commette veri e propri reati ambientali. In questa città la Tari ha costi altissimi e l’introduzione del porta a porta non ha migliorato le nostre bollette. Questo significa che chi differenzia non lo fa in modo corretto. Ecco perché è necessario cambiare rotta. Noi come volontari proviamo a fare il nostro ma se non cambia il sistema, i risultati saranno sempre insufficienti”.
Nelle scorse settimane i volontari di Retake hanno raccolto 14mila cicche di sigarette in via Argiro in poco più di mezz’ora. Chissà se a Bari qualcuno multa per il famoso lancio della cicca nel posacenere che si chiama strada o per le deiezioni canine sparse qua e la per tutti i quartieri: “Un mio amico – racconta ancora l’ambientalista – che vive in carrozzina nel quartiere Libertà, ha deciso di non uscire più. Nessuno può immaginare cosa significhi per un diversamente abile tornare a casa con le ruote sporche di cacca. A questo non ci pensa nessuno”. Purtroppo neanche chi dovrebbe vigilare.