Nei primi mesi del 2024 si è registrata una complessiva diminuzione delle minacce informatiche rispetto al trimestre precedente, mentre i dispositivi connessi in rete sono aumentati e sono risultati poco protetti, in particolare quelli utilizzati in ambito medico. È quanto emerge dal nuovo ‘Threat Intelligence Report’ elaborato dall’osservatorio Cybersecurity di Exprivia, che ha preso in considerazione 159 fonti aperte tra siti di aziende colpite, siti pubblici di interesse nazionale, agenzie di stampa online, blog e social media. In particolare, secondo il rapporto stilato dal gruppo Ict pugliese, tra gennaio e marzo i fenomeni di cybercrime sono diminuiti dell’11%, con 559 casi rispetto ai 626 dell’ultimo trimestre del 2023.
Il mese di febbraio ha registrato quasi la metà dei casi totali (230). Rispetto allo stesso periodo del 2023, “gli attacchi informatici sono aumentati del 128%, mentre gli incidenti (attacchi andati a buon fine) sono calati del 7% e le violazioni della privacy sono aumentate del 117%”. Nello specifico, nei primi tre mesi del 2024, si sono verificati 437 attacchi, 96 incidenti e 26 violazioni della privacy. Dal report emerge che “il furto di dati sensibili si riconferma al primo posto tra le principali tipologie di danni causati dagli hacker”, rappresentando circa il 56% dei casi totali (311 su 559). Al secondo posto si trova il pagamento di un riscatto (ransomware), che rappresenta circa il 27% dei casi totali. La terza categoria di danno più comune è stata “l’interruzione di servizio, ovvero l’arresto del normale funzionamento della rete, di un’applicazione o di un servizio software, che rappresenta oltre il 7% dei casi”.
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