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Strage di via D’Amelio, il sindaco: “Bari non dimentica”

Diverse le cerimonie commemorative in occasione del 32esimo anniversario della strage in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino

Pubblicato da: redazione | Ven, 19 Luglio 2024 - 19:22

Bari non dimentica la strage di via D’Amelio. Oggi, nel 32° anniversario della strage in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, l’amministrazione comunale ha reso omaggio alle vittime con la deposizione di corone (d’alloro e di fiori) nei luoghi della città dedicati al ricordo dei martiri di questo tragico evento che ha segnato, al contempo, il risveglio della coscienza civile in tutto il Paese.

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Alle ore 9, il sindaco Vito Leccese ha deposto una corona d’alloro sotto il toponimo di via Falcone e Borsellino e, a seguire, una corona di fiori presso il murales situato, sempre in via Falcone e Borsellino, sul muro che delimita l’area delle Casermette. “La città di Bari non dimentica – ha detto Leccese -. Il manifesto affisso all’inizio di viale Falcone Borsellino ci ricorda il martirio di due grandi magistrati e degli agenti della loro scorta impegnati nella lotto contro la mafia. La memoria, è bene ribadirlo, non è soltanto un esercizio retorico: ricordare il sacrificio di uomini e donne morti per servire lo Stato significa anche impegnarsi affinché ciò che è avvenuto in passato non si ripeta mai più”.

Alle ore 12, poi, il sindaco ha deposto una corona di fiori nel giardino dedicato a Emanuela Loi, agente di scorta del giudice Borsellino, insignita della medaglia d’oro al valor civile per aver sacrificato la propria vita in difesa dello Stato e delle istituzioni. “Emanuela Loi – ha ricordato Leccese – è stata la prima donna della Polizia di Stato uccisa mentre era in servizio: aveva solo 25 anni ed era animata da grande entusiasmo e passione civile. Nonostante fosse giovanissima, aveva già prestato servizio per Sergio Mattarella, oggi presidente della Repubblica, e poi per la senatrice Pina Maisano Grassi, del gruppo dei Verdi, al quale appartenevo anch’io. In quel contesto ho conosciuto Emanuela, e ricordo perfettamente il suo sorriso luminoso che esprimeva al contempo sicurezza e voglia di vivere. Alla sua memoria l’amministrazione comunale ha voluto intitolarle un giardino, luogo di vita e di socialità: per rendere omaggio al suo esempio e alla sua passione civile”.

Infine alle ore 16.59, ora esatta della strage, alla presenza delle autorità civili e militari, il sindaco ha deposto una corona di fiori presso la facciata esterna di Palazzo di Città. “Vi ringrazio per la vostra partecipazione a questo momento dedicato al ricordo della strage di via D’Amelio – ha dichiarato il sindaco Leccese – in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Stamattina abbiamo ricordato in particolare Emanuela Loi, cui è stato intitolato un giardino della città di Bari. Personalmente ho un ricordo molto netto di quel pomeriggio del 19 luglio 1992 in cui sembrava di vivere in un’atmosfera irreale e il Paese era ancora sotto shock per la strage di Capaci. Da quei giorni terribili, però, è cambiata definitivamente la percezione della mafia, e con essa la coscienza collettiva, e i martiri del 23 maggio e del 19 luglio, oggi più che mai, rappresentano la volontà di un intero Paese di ribellarsi alle logiche e alla violenza mafiose. Quel martirio, dunque non è stato vano. A nome della comunità cittadina ringrazio le forze di Polizia, le Forze dell’Ordine e la Magistratura, grazie al cui impegno quotidiano in questi anni abbiamo assestato un duro colpo alle organizzazioni criminali attive in città. È vero, non sono state ancora sconfitte, ma la nostra città ha dimostrato di avere gli anticorpi giusti e ha scelto di schierarsi dalla parte della legalità, perché solo vivendo nella legalità ci può essere crescita sociale”, ha concluso.

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