Nella mattinata odierna, i finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del locale Tribunale su richiesta di questa Procura della Repubblica, applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 6 soggetti (di cui 3 agli arresti domiciliari e 3 destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria).
Le persone attinte dai provvedimenti restrittivi sono indagate, a vario titolo, per i reati di usura aggravata, estorsione e abusiva attività finanziaria (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa). L’odierna operazione costituisce l’epilogo di articolati approfondimenti investigativi, coordinati da questo Ufficio giudiziario – eseguiti dal Nucleo PEF Bari e dalla Compagnia
di Altamura – che hanno consentito di disvelare l’esistenza di una “rete” di prestiti usurari concessi in favore di più soggetti, anche esercenti attività imprenditoriale, nel territorio tra Altamura e Gravina in Puglia.
In particolare, le investigazioni sono state avviate a seguito delle dichiarazioni rese da un imprenditore, in gravi difficoltà economiche, il quale aveva denunciato di essere stato vittima di usura nonché destinatario di gravi e reiterate minacce da parte di un soggetto residente a Gravina in Puglia (BA), conosciuto per il tramite di alcuni mediatori. I conseguenti riscontri, sviluppati dai finanzieri mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni eseguite nel luglio del 2022 (con sottoposizione a sequestro probatorio di contanti e decine di titoli di credito, tra cui cambiali in bianco), pedinamenti ed escussione di persone informate dei fatti, hanno consentito l’acquisizione di un corposo e grave quadro indiziario risultato funzionale alla puntuale ricostruzione delle condotte illecite e dei differenti profili di responsabilità In particolare – secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. del Tribunale barese (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) – gli accertamenti svolti avrebbero consentito di dimostrare: – l’ottenimento, nel 2017 e nel 2019, da parte di un imprenditore altamurano di due prestiti di denaro, per un valore complessivo pari a euro 120.000 euro, con l’applicazione di tassi di interesse annui oscillanti tra il 120% e oltre il 2.000% annui.
In tale contesto, è stato rilevato, altresì, che l’usuraio: avrebbe costretto la vittima a pagare gli interessi anche ricorrendo a violenze e minacce a danno della sua persona nonché dei propri stretti familiari; si sarebbe avvalso di altri soggetti, ognuno con uno specifico ruolo, al fine di riscuotere materialmente le somme oggetto dell’illecito finanziamento, reperire la provvista in contanti necessaria a finanziare i prestiti elargiti, gestire la contabilità, nonché garantire il necessario supporto logistico (autista per recarsi agli appuntamenti con gli usurati, disponibilità di un locale per le riunioni, custodia della contabilità e ricezione dei pagamenti).
– ulteriori episodi posti in essere da alcuni degli odierni indagati nei confronti di altre vittime con l’applicazione di tassi di interesse annui fino al 120% annuo, quindi superiori al tasso soglia previsto dalla legge. Gli esiti dell’attività d’indagine testimoniano l’impegno profuso da questa Procura della Repubblica – in stretta sinergia con la Guardia di Finanza – anche nell’azione di contrasto all’usura. Si precisa, infine, che il procedimento penale pende nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, le persone attinte dai provvedimenti cautelari non sono state ancora rinviate a giudizio né condannate per i reati così come a loro contestati.