Otto spettacoli di danza a ingresso libero, con compagnie nazionali e internazionali, un’anteprima mondiale e l’attenzione ai giovani talenti del mondo coreutico. Oltre all’opportunità di portare spettacoli di danza in diverse aree strategiche del capoluogo pugliese. Si intitola «Danza che ti passa» la rassegna organizzata dalla Breathing Art Company, con la direzione artistica di Simona De Tullio, sostenuta nell’ambito dell’avviso pubblico comunale «Le Due Bari». Da domenica 14 luglio a giovedì 18 si svolgeranno i primi cinque giorni consecutivi di spettacoli, con la prosecuzione degli appuntamenti il 21 luglio e una coda a fine agosto, il 29 e 30. Si parte domenica 14 luglio, alle 20,30, al Chiostro di Santa Chiara (nel centro storico di Bari), per poi proseguire lunedì 15, alle 21, al Parco Princigalli (via Ignazio Lojacono 3) e martedì 16, alle 21 negli spazi di Torre Quetta: protagoniste con le loro coreografie le compagnie Breathing Art e quella del Boston Dance Theater.
La prima presenterà un’anteprima assoluta come «Traces», con le coreografie di Simona De Tullio e le musiche originali di Ivan Iusco, altro talento barese molto apprezzato a livello internazionale; il pezzo è l’esplicazione in danza di ciò che resta degli esseri umani, tracce di umanità e da seguire per una rinascita morale, individuale e collettiva. Le danzatrici esplorano lo spazio della ricerca dell’altro, dello spazio della noia, dell’attesa e del contrasto quotidiano, con i limiti del mondo. Altri pezzi di Breathing Art saranno «Leave it», coreografia di repertorio realizzata in collaborazione con la compagnia marocchina Col’jam, e «Kross», creazione scritta appositamente per la compagnia barese dal coreografo internazionale Alex Kros, in cui musica classica e dell’oggi si incontrano nella fluidità della danza contemporanea, fatta di intrecci, respiri e attimi sospesi.
Quanto al Boston Dance Theater, saranno quattro le coreografie proposte nei primi tre giorni di «Danza che ti passa»: in «Delicate Blue» viene fuori il meglio della creatività della compagnia americana, con l’energia e la ricerca coreografica della sua direttrice, Jessie Jeanne Stinnet; nella performance viene indagata la complessità dell’essere donna, con una spinta decisa ai limiti nel virtuosismo corporeo. «Firebird Pas de deux» è invece una coreografia di Marco Goecke: la creazione, ispirata a «L’uccello di fuoco» di Igor Stravinskij, utilizza spinte corporee staccate, movimenti imprevedibili della testa e delle spalle, e un rapido lavoro di piedi, conducendo il pubblico in un viaggio esplosivo.
«Affi», altra coreografia di Goecke, è un pezzo costruito su musiche del leggendario Johnny Cash: un ballerino solista diventa la quintessenza dell’estetica di Goecke, tra movimenti rapidi e bruschi, oscurità e concentrazione intensa. Una forte dichiarazione emotiva di desiderio, dolore e ricerca.
«Awa» è una coreografia di Alessandro Sousa Pereira, un duetto esplosivo ed energico. Come tutti i lavori di Pereira, «Awa» è anche un’ode alle radici brasiliane del coreografo in termini di passi, espressione e musica. In un duetto tenero, laddove i ballerini si muovono come due parti di un unico insieme. Il titolo si riferisce ai fiumi di energia che scorrono come correnti sotterranee all’interno dell’umanità. Un riconoscimento dell’altro, come appartenente alla stessa specie, separato e diverso, ma anche uguale.
Mercoledì 17 luglio, alle 19,30, ci si sposta al Waterfront del quartiere San Girolamo, con la coreografia «Afasie sottese» della compagnia materana Oltredanza: creazione nata nel novembre 2022, che si pone come uno studio, una performance in divenire, aperta al dialogo e alla risposta del pubblico, basata sull’afasia, la condizione in cui si perde la capacità di comunicare. Lo scopo è fornire tre domande sulle afasie contemporanee: afasia del corpo, afasia della relazione, afasia del futuro, raccontata da tre danzatrici del settore giovanile di Oltredanza, con coreografie dal taglio intimo e personale.
Giovedì 18 luglio, alle 19,30, si prosegue al Parco Maugeri con «Zattere», a cura del Ballet Center di Bari, su coreografie di Alessandra e Stefania Lombardo. Una riflessione coreutica sul tema del «migrante», con le memorie vissute attraverso il racconto errante di Gino, e la sua nuova prospettiva narrativa.
Domenica 21 luglio, alle 20, al Parco Rossani, toccherà a «Yes We Dance», coreografia congiunta a cura delle compagnie «Dimensione Danza» di Capurso e «The Studio» di Bari. Un omaggio ai giovani talenti del territorio, con le coreografie di Simona De Tullio e Lucrezia Cafarchio, che sarà poi replicata in Europa grazie al programma «Erasmus giovani danzatori locali», in varie accademie e compagnie.
«Danza che ti passa» si concluderà poi il 29 e 30 agosto: il primo giorno l’appuntamento è alle 20,30 al Palacarbonara con «Sket», della compagnia marocchina Col’jam, su coreografie di Wajdi Gagui, che è anche protagonista in scena. Una pièce in cui atmosfere africane, orientali e contemporanee si fondono in una danza universale, al di là delle barriere culturali e geografiche con un richiamo esplicito ai dervisci rotanti.
Il 30 agosto, alle 21, nei Giardini Mizzi di Loseto, sarà la volta della compagnia estone Fine5 Dance Theatre con «I was here», una performance che riguarda la comunicazione fisica, mentale e spirituale, oltre al tatto. Olga Zitluhina, coreografa lettone e autrice dell’idea, riconosce che la vita corre molto velocemente e si chiede: siamo in grado di sentire il tocco reale o l’unica comunicazione che conosciamo è quella con i touch screen? Quali confini geografici e culturali limitano veramente il nostro sentire? I corpi in scena viaggiano attraverso le sonorità dei diversi paesi europei, in un viaggio che parte dai Balcani, per arrivare alle sonorità del Mediterraneo e del flamenco in chiave elettronica. «In questo pezzo – spiega Zitluhina – l’aspetto comunicativo viene trasferito e proiettato in una comunicazione più profonda: attraverso il tocco in tempo reale tra esseri umani, vogliamo arrivare a toccare gli spiriti e le nostre menti». Tutte le serate di «Danza che ti passa» vedranno inoltre il coinvolgimento dei giovani danzatori selezionati da Breathing Art per «The Experience», programma per la scena rivolto ai giovanissimi di 17 anni curato da Simona De Tullio, Ilaria Lacriola e dal centro di formazione «Artedanza» di Triggiano, diretto da Marika Calabrese.