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Bari e l’incuria ‘senza tempo’ della Fiera: continua a sprofondare

Nel tempo sono state diverse le segnalazioni di alcuni esponenti politici - VIDEO

Pubblicato da: Adalisa Mei | Gio, 11 Luglio 2024 - 18:30

La Fiera del Levante continua a sprofondare. Centimetro dopo centimetro aggredita dalla ruggine e consegnata al degrado. Una immagine quella della “Nuova” Fiera di Bari che si offre agli occhi del visitatore che nulla ha a che fare con una città che si continua a definire a “vocazione turistica”. Una immagine non bella da tempo e probabilmente non lo sarà per molto tempo ancora. Erbacce incolte e alcune spuntano dai marciapiedi, edifici in rovina, spazi transennati perché inagibili, cancelli chiusi da anni, alcune aree  piene di calcinacci, vetri e mobilio dismesso. Senza parlare della fontana andata praticamente in malora. Basta vedere per credere.

Il polo del turismo vive uno stato di abbandono. E negli anni parecchi sono stati gli esponenti politici che hanno denunciato i dissesti. I primi cedimenti sono infatti iniziati molti anni fa. A maggio 2022 Filippo Melchiorre (Consigliere Comunale Fratelli d’Italia) con un post sui social aveva voluto mostrare quanto scoperto nel corso di un sopralluogo effettuato. Non si trattò di un caso isolato, già in passato, più volte, erano state evidenziate le condizioni della Fiera.

Nel dicembre 2021, a segnalare la situazione era stato invece Giuseppe Carrieri, presidente dell’associazione Bari Eco City che aveva sottolineato degrado, sporcizia e abbandono” tuonando sulla questione degli immobili storici e di prestigio “degradati, immersi nella sporcizia e destinati a tutt’altre funzioni rispetto a quelle cui erano stati costruiti”. Ma le segnalazioni sulle condizioni della Fiera sono iniziate anche prima, già dal 2020. Allora, in tanti, in particolare i cittadini, avevano chiesto al sindaco di intervenire.

Diverse le testimonianze dei cittadini che in quella occasione ha voluto partecipare alla discussione. “Ho pianto anch’io l’8 Aprile, quando mi sono recato in Fiera allo stand di Confartigianato e non sto esagerando – aveva scritto un cittadino – chi aveva visitato la Fiera del Levante negli anni ’80 e ’90 l’ha potuta apprezzare nel suo massimo splendore. Vederla ridotta così è un vero colpo al cuore. La Fiera del Levante è la vetrina internazionale per le nostre aziende locali, è un luogo di scambio culturale e commerciale, va difesa e soprattutto rivalorizzata anno dopo anno” – aveva concluso. “Perché non si interviene? – aveva sottolineato un altro rivolgendosi alle istituzioni. “Stanno distruggendo un monumento della storia di Bari, che vergogna” – aveva detto infine un altro.

“Sono anni che denuncio, nel silenzio assordante di Decaro e di Emiliano, lo stato di incuria e abbandono nel quale si trova la Fiera del Levante. E poco importa se proprio in quei luoghi si trova la sede di chi rappresenta un fondamentale segmento produttivo come l’artigianato”: aveva scritto invece in una nota ad agosto 2023 il deputato della Lega Davide Bellomo.

“L’importante per Decaro e per Emiliano è che la Campionaria inglobi i padiglioni del Comune e della Regione. Sono i soliti mercanti in Fiera e, anche se hanno in mano soltanto carte truccate, provano a portare a reddito elettorale una vetrina mediatica che, nonostante loro, resta importante. Questi signori tutelano solo sé stessi e non il territorio che rappresentano. Altrimenti mi avrebbero fatto sapere più di un anno fa, quando lanciai l’allarme da consigliere regionale, quale strategia intendessero mettere in campo per il quartiere fieristico. Invece siamo arrivati al degrado di oggi che si aggiunge al degrado di ieri. Dove è molto più facile nascondere la polvere sotto il tappeto, con spazi interdetti ai visitatori, che riconoscere il proprio ennesimo fallimento”, aveva concluso Bellomo.

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