“Puoi procurarmi un po’ di frutti di mare per fare gli spaghetti domani? Siamo solo in tre, mio figlio torna domani.” È solo una delle richieste che Francesco Gianferrini, un architetto di 65 anni, dirigente del Comune di Trani e della Provincia Bat, avrebbe effettuato a chi poi, grazie al suo intervento, avrebbe ottenuto – secondo l’accusa – appalti e lavori per conto dell’Ente. Gianferrini è stato arrestato dai finanzieri nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Trani, che descrive un presunto meccanismo corruttivo. Secondo l’accusa, in particolare, alcuni dirigenti della Provincia di Barletta-Andria-Trani avrebbero affidato commesse a professionisti e appalti a imprenditori in cambio di soldi, alimenti, cene e percorsi benessere.
Insieme a Gianferrini, sono stati incarcerati anche Vincenzo Guerra, ingegnere di 54 anni e dirigente della Provincia Bat, Giuseppe Marselli, funzionario di 37 anni dell’Ente provinciale del nord Barese, e Paolo Misuriello, ingegnere di 53 anni di Barletta. Agli arresti domiciliari sono invece finiti Giorgio Bellomo, ingegnere barese di 50 anni, Gianluca Intini, 49 anni, titolare di uno studio di ingegneria, Antonello Lattarulo, ingegnere di 50 anni, Giovanni Battista Guerra, agronomo di 64 anni di Trani, e Andrea Leone, rappresentante di una società edile di 65 anni di Andria. Regina Ricciardi, di 51 anni, moglie di Vincenzo Guerra, è stata invece soggetta all’obbligo di dimora. L’ordinanza del gip di Trani, Domenico Zeno, è ricca di intercettazioni e prove che testimonierebbero “un autentico sistema – ha dichiarato il giudice – capace di perpetuarsi illimitatamente nel tempo, grazie anche alle collaudate modalità esecutive delle condotte criminose”.