Tanto passeggio, ma ancora acquisti moderati nel primo giorni di saldi estivi. Sono state diverse le persone che ieri hanno scelto di farsi un giro fra i diversi negozi del centro città, ma anche nei centri commerciali. Un interessante flusso di cittadini e di turisti ha colto l’occasione dei prezzi scontati e gli amanti dello shopping, e non, quindi hanno cominciato a soddisfare il loro desiderio di fare acquisti. Ma sempre con un occhio al cartellino dei prezzi. Spese folli, sì, ma senza esagerare quindi.
Sono infatti sicuramente, ormai, un ricordo le code ai negozi in attesa dell’apertura nel primo giorno di saldi, sia invernali che estivi. Ma tra i commercianti si respira, comunque, un’aria di sano ottimismo per l’inizio dei saldi: “Abbiamo i magazzini pieni di merce e i consumatori aspettano questo momento”, racconta infatti Carlo Saponaro, non solo imprenditore barese con due attività in via Melo e in via Imbriani, ma anche presidente Federmoda Confcommercio Bari e Bat. “Si prevede una spesa di 90-100 euro a testa, 200 euro a famiglia quindi – chiarisce ancora.
“Così i saldi non possono funzionare e non funzioneranno”, taglia corto, invece, Barbara Di Molfetta, titolare di BeKreative, negozio di arredamento e complementi e di abbigliamento di corso Benedetto Croce che si dice delusa “per la scarsa attenzione delle istituzioni al fattore climatico che incide tantissimo sulle vendite”. L’imprenditrice ricorda, quindi, le richieste che a sua tempo la categoria, insieme a tutte le altre del commercio, avanzò alle istituzioni: posporre i saldi di almeno un mese. “Sono indignata – chiarisce ancora – e mi auguro che qualcosa cambi. Auspico che il sindaco Vito Leccese presti attenzione al commercio, sul quale Bari fonda le proprie origini. Le nostre esigenze – specifica – non sono più marginali, ma fondamentali”.
L’estate non è ancora iniziata, i commercianti hanno da poco esposto i capi estivi sugli scaffali, che già li devono vendere con lo sconto. “Non ha senso – spiega Di Molfetta – Per questo avevamo chiesto, e torniamo a chiedere, di posticiparli. I commercianti dovrebbero mettere in saldo la merce invenduta. Allora si potrebbe parlare di affari”.
Al netto delle polemiche, secondo il consueto sondaggio Confesercenti/Ipsos, l’interesse dei consumatori per gli acquisto a saldo rimane abbastanza stabile: oltre un consumatore su due (il 55%, lo scorso anno era il 61%) ha intenzione di acquistare almeno un capo o prodotto moda in occasione dei ribassi. Poco più del 55% degli intervistati ha già dichiarato l’intenzione di acquistare qualcosa. C’è anche un 31% di intervistati che passeggerà tra le vetrine (virtuali o reali) e valuterà se acquistare o meno in base alle offerte e agli sconti che troverà. Un ulteriore 6% non ha ancora deciso. Soltanto il 7% degli intervistati dichiara di non volere o potere approfittare dell’occasione dei saldi estivi.