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Dai Capriati ai Parisi: come i clan baresi si estendono in provincia

Nella Bat invece le storiche organizzazioni subiscono le influenze esterne dei grandi sodalizi foggiani e baresi

Pubblicato da: redazione | Mar, 18 Giugno 2024 - 11:22

Le complesse dinamiche criminali che caratterizzano la Città Metropolitana di Bari si riverberano, inevitabilmente, sui precari equilibri mafiosi della provincia. Le proiezioni degli interessi criminali nei comuni baresi alimentano le criticità esistenti nel capoluogo generando un oscillante e perdurante stato di fibrillazione dell’intero contesto criminale provinciale. Lo rivela la Dia nella relazione sul primo semestre del 2023.

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Le maggiori organizzazioni criminali della Città Metropolitana di Bari estendono la loro sfera di influenza nella provincia servendosi di fidati referenti ovvero ricorrendo all’affiliazione di soggetti apicali appartenenti a gruppi delinquenziali di stanza nei singoli comuni.

I gruppi criminali che fanno riferimento al clan CAPRIATI nella provincia di Bari sono stanziati nel comune di Bitonto (clan CONTE e gruppo CASSANO-DI CATALDO), nel comune di Triggiano nonché nei comuni di Putignano, Noci, Turi, Castellana Grotte, Monopoli, Alberobello e Conversano. Alcuni referenti opererebbero nel comune di Modugno, Giovinazzo, Terlizzi, Corato, Palo del Colle (ove sembrerebbe subire l’egemonia del clan STRISCIUGLIO e la presenza dei CIPRIANO), Molfetta e, infine, Mola di Bari, cittadina che rientrerebbe in un progetto espansionistico del clan CAPRIATI

Il clan STRISCIUGLIO rappresenta per i gruppi criminali satellite fonte di fibrillazioni nella città di Bari e nei comuni viciniori. Continua a manifestare forti mire espansionistiche anche in provincia, come nel comune di Bitonto ove può contare su un nuovo gruppo, nel comune di Modugno, ove si avvale del gruppo affiliato ROMITO e marginalmente a Polignano. Il clan STRISCIUGLIO sarebbe presente anche a Conversano e Palo del Colle, ove avrebbe conquistato il territorio approfittando di un momento di difficoltà vissuto da un gruppo rivale.

Il clan PARISI – PALERMITI estende i propri interessi illeciti nella provincia di Bari mediante fidati referenti e il collegamento con articolazioni criminali locali. Nel comune di Cassano delle Murge si avvale del gruppo FIORE-RISOLI; nel comune di Gravina in Puglia e centri viciniori si avvarrebbe di alcuni affiliati per gestire il traffico di stupefacenti anche in collaborazione
con organizzazioni criminali lucane. Recenti provvedimenti giudiziari22 confermano la presenza e l’operatività dei PARISIPALERMITI nel settore delle estorsioni anche nella città di Trani. A Bitonto, il clan PARISI-PALERMITI può contare sulla compagine CIPRIANO, mentre ad Altamura sul clan D’ABRAMO-SFORZA e sul clan LOIUDICE. Evidenze investigative hanno documentato altresì la presenza in Altamura di un’articolazione riconducibile al gruppo ANNOSCIA, storico affiliato del clan PARISI-PALERMITI, egemone nel comune di Noicattaro, ma influente anche su Mola di Bari. Il clan PARISIPALERMITI, per il tramite del gruppo MARTIRADONNA, ha influenza, oltre che su Mola di Bari, anche a Torre a Mare e Polignano a Mare. Mentre a Conversano il gruppo PANARELLI, da sempre ritenuto in contatto con elementi del quartiere Japigia, feudo dei PARISI, sarebbe transitato sotto la protezione del clan STRISCIUGLIO.

Il clan DIOMEDE-MERCANTE, federato al potente clan CAPRIATI, vanta diverse aree di influenza sia nel capoluogo sia nel suo hinterland, come i comuni di Bitonto, Triggiano, Adelfia nonché, in via residuale, in quelli di Altamura e Gravina in Puglia. L’influenza del clan DIOMEDE-MERCANTE a Modugno, appare affievolita a seguito dell’operazione “Break 24”, condotta dai Carabinieri di quel centro, che ha colpito anche il referente in loco dei CAPRIATI. Il clan in esame ,a Bitonto, è presente mediante il gruppo CASSANO-DI CATALDO (legato ai DIOMEDE) mentre a Ruvo di Puglia, a Triggiano e ad Adelfia può contare sulla presenza di propri referenti.

Provincia di Barletta-Andria-Trani
L’eterogeneo contesto criminale della provincia BAT si caratterizza per la coesistenza di clan storici sopravvissuti nel tempo e di gruppi criminali emergenti, animati da forte ambizione di potere, che subiscono le influenze esterne dei grandi sodalizi foggiani e baresi (società foggiana, malavita cerignolana e criminalità organizzata barese), che conservano forti interessi nell’area. La crescita,
anche economica, di molti sodalizi sarebbe legato proprio alle proficue sinergie con i gruppi di altre province nella gestione di specifiche attività illecite.

Le consorterie della provincia BAT sono dedite alle più diversificate attività illecite quali quelle connesse ai reati predatori, alle estorsioni, all’usura, alla contraffazione, al contrabbando, allo spaccio ed al traffico di stupefacenti, nonché al riciclaggio di capitali illeciti, autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti e intestazione fittizia di beni. Gli assalti ai portavalori e le rapine agli autotrasportatori, in particolare, ancorché in diminuzione nel semestre in corso28, rappresentano attività altamente remunerative in termini economici e di affermazione ed autoesaltazione criminale. Altra tipologia delittuosa evidenziatasi più di recente è quella dei sequestri lampo in danno di imprenditori e facoltosi professionisti, fenomeno che aveva già afflitto la provincia negli anni ’90. Questi ultimi sono stati efficacemente contrastati dalla tempestiva azione delle Forze di polizia e della Magistratura con operazioni eseguite nel semestre. In proposito, si è registrata la mirata e funzionale collaborazione tra i sodalizi della BAT e soggetti criminali contigui alla criminalità organizzata anche di altre province.
Quello dei reati ai danni del settore agricolo rappresenta un vero e proprio terreno di incontro e sintesi tra criminalità comune ed organizzata, atteso che molti dei sodalizi della provincia perseguono questa peculiare tipologia di illecito, favorendolo o consentendolo al fine di esercitare il controllo del territorio e di reperire liquidità, sfruttandolo al contempo per agevolare la
crescita criminale delle giovani leve.

Oltre ai furti di prodotti e mezzi agricoli, si registrano numerosi danneggiamenti ed incendi di colture verosimilmente a scopo intimidatorio. Si tratta di segnali che farebbero pensare ad una criminalità che aspira ad un controllo capillare del territorio, anche attraverso l’imposizione di servizi di “protezione”, ma che non disdegna di mirare all’acquisizione di aziende del settore,
particolarmente appetibili ai fini delle attività di riciclaggio e per gli introiti derivanti dai finanziamenti pubblici di cui possono godere. Non sono mancati, nel semestre, incendi dolosi e danneggiamenti ai danni di esercizi commerciali e aziende oltre che atti intimidatori nei confronti di amministratori locali.

Per le consorterie della BAT, il traffico di stupefacenti costituisce ancora la principale fonte di approvvigionamento economica il cui volume non accenna a subire nel tempo contrazioni. La cittadina di Andria, in particolare, continua a rappresentare uno strategico crocevia per lo smistamento sul territorio nazionale di ingenti quantitativi di stupefacente

 I vertici del clan ANNACONDIA e quelli del gruppo FIORE-RISOLI di Bari, rientrante nell’orbita del clan PARISI-PALERMITI del capoluogo pugliese, radicatosi ormai nella cittadina tranese, in accordo tra loro, si sarebbero spartiti la zona di Trani economicamente più appetibile (l’area turistica e della movida in località Porto e Castello), in modo che ciascuna vi potesse sviluppare incontrastata le proprie attività criminali sia in ambiti illeciti (estorsioni, riciclaggio, autoriciclaggio) sia in quelli leciti (esercizio di attività imprenditoriali nel settore della ristorazione e dei servizi funerari).

I provvedimenti giudiziari del semestre attestano la presenza sul territorio andriese anche di un altro sodalizio CORDALOMOLINO. Si registra anche la presenza di referenti del gruppo LOMBARDI-REGANO.
A Bisceglie e nei comuni limitrofi precedenti attività investigative e recenti dispositivi di condanna42 attestano l’operatività di gruppi criminali referenti del clan CAPRIATI di Bari attivi principalmente nel settore del narcotraffico. Il territorio della provincia BAT risulta infatti sbocco naturale di flussi di stupefacenti provenienti dall’Albania ma anche luogo di destinazione di carichi trasportati su gomma provenienti dalla Spagna e dall’Olanda. Questo particolare posizionamento geografico esalterebbe il ruolo strategico nell’ambito del narcotraffico delle compagini criminali della BAT operanti nell’area costiera. Queste, favorite anche dai rapporti con la vicina Albania, accrescono sempre più le loro potenzialità criminali assumendo, anche a livello locale, un
ruolo centrale per lo smistamento massivo di sostanze stupefacenti sul territorio. A Trinitapoli si contrappongono i clan DE ROSA-MICCOLI-BUONAROTA e GALLONE-CARBONE, endemicamente impegnati da anni in una mai sopita faida armata.

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