Potrebbe essere una barzelletta la tentata evasione di un detenuto di origine marocchine che, nella tarda mattinata di ieri approfittando del fatto che l’agente che sorvegliava quel posto era stato dirottato all’accompagnamento urgente di un altro detenuto n ospedale, si è prima arrampicato sul muro di passeggi superandolo, poi sceso nell’intercinta è riuscito a salire sul muro di cinta, ed invece di dileguarsi ha sbagliato percorso per arrivare dritto negli uffici della Direzione ove è stato prontamente bloccato e riportato all’interno dei reparti detentivi.
“Fortunatamente è finita bene, ma se il detenuto fosse riuscito ad evadere ed avesse fatto male a qualche cittadino chi ne avrebbe pagato le conseguenze? – si legge in una nota del sindacato Sappe – Forse sarebbe stato aperto un fascicolo nei confronti dei poliziotti nonché dei vertici del carcere per non aver garantito la sicurezza del penitenziario che, versa in grave carenza di personale, e per aver distolto il poliziotto dal proprio posto di servizio. Il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, ritiene invece che si dovrebbe aprire un fascicolo nei confronti di chi gestisce il servizio sanitario all’interno del carcere di Bari, in cui nonostante siano impiegate 70 unità tra medici, specialisti, tecnici, parasanitari ecc. ,verrebbero violate in moltissime occasioni delle norme precise che prevedono l’uscita di detenuti dal carcere presso strutture ospedaliere, “solo in presenza di grave pericolo per i detenuti.”