Riaprono i seggi oggi fino alle 23 per scegliere in Puglia i sindaci di 62 comuni pugliesi interessati alle elezioni, di cui 12 con una popolazione legale superiore alla soglia dei 15mila abitanti, in cui si voterà con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Cinquanta Comuni con 15mila abitanti o meno su 62 (80,6%) e due capoluoghi di provincia: Bari e Lecce. . Lo scrutinio per le elezioni comunali avrà inizio lunedì 10 giugno alle ore 14.00. Per le Europee si inizia invece già oggi dopo le 23 a seggi chiusi. Qui i dati dell’affluenza di ieri alle 23.
Nei comuni con meno di 15 mila abitanti, l’elettore può votare un candidato sindaco o votare una lista (in entrambi i casi il voto si estende sia al candidato sindaco sia alla lista di candidati consiglieri); nei comuni con più di 15 mila abitanti, l’elettore può: votare solo un candidato sindaco; votare una lista e il voto si estende anche al candidato sindaco; votare un candidato sindaco e una delle liste collegate; votare un candidato sindaco e una delle liste non collegate. In ogni caso, è eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi: in caso contrario si procede col ballottaggio.
Inoltre, per quel che riguarda l’alternanza di genere:
- nei comuni con meno di 5 mila abitanti si può esprimere una sola preferenza;
- nei comuni con più di 5 mila abitanti se ne possono esprimere due rispettando l’alternanza di genere (un uomo e una donna).
Lo scrutinio per le elezioni comunali avrà inizio lunedì 10 giugno alle ore 14.00 (quando sarà concluso lo spoglio per le Europee).
EUROPEE – A differenza di altri Paesi, tra cui Spagna, Francia e Germania che ricorrono a liste chiuse e senza preferenze, in Italia è possibile (non obbligatorio) il voto di preferenza, fino ad un massimo di tre, tra i candidati della lista prescelta. Nel caso di più preferenze, però, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, altrimenti la seconda e terza preferenza saranno annullate. Non possono essere scelti perciò tre candidati o tre candidate, ma due uomini e una donna, o due donne e un uomo. Oppure un uomo e una donna. In questo caso il voto non andrà di default al capolista indicato dal partito, ma solo alla lista. Non è ammesso il “voto disgiunto”. Non si può quindi selezionare una lista e poi indicare la preferenza tra i candidati di un’altra lista.
Il sistema del voto per corrispondenza non si applica alle elezioni europee: gli elettori italiani stabilmente residenti o temporaneamente domiciliati per motivi di lavoro o di studio nei Paesi dell’Unione europea (nonchè i familiari conviventi con gli elettori temporaneamente domiciliati negli stessi paesi UE), possono recarsi presso le apposite sezioni elettorali istituite dalla rete diplomatico-consolare. Non è consentito neppure il voto online o per procura. Ai fini dell’elezione dei membri italiani al Parlamento europeo, le liste devono avere conseguito almeno il 4% dei voti validi espressi a livello nazionale.
Chi può votare – In Italia possono votare alle elezioni europee – al pari delle regionali e delle amministrative – tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni. I cittadini italiani che risiedono in un altro Stato membro dell’Ue possono scegliere di votare nel Paese di residenza a patto che siano rispettate determinate condizioni.