“L’obiettivo generale e primario di una amministrazione che voglia lavorare per la giustizia sociale, la crescita e la modernizzazione della città è l’incremento quanto più diffuso della qualità della vita a Bari, senza lasciare indietro nessuno”. Così il candidato sindaco di parte del centrosinistra e dei Cinque Stelle, Michele Laforgia, spiega nel suo programma le priorità per Bari. Indicando obiettivi nel breve, medio e lungo termine.
“L’obiettivo di breve termine (2026) è il completamento delle rilevanti trasformazioni in atto – dice Laforgia – già programmate dall’attuale amministrazione comunale per la modernizzazione delle infrastrutture urbane; si tratta di interventi che richiedono una attenta ‘messa a sistema’, e, in alcuni casi, adeguamenti progettuali per una migliore fruibilità, fattibilità e sostenibilità. In questo documento non elencheremo i progetti già finanziati e in corso, ma tracceremo gli impegni da consolidare per il futuro anche partendo dai limiti dei progetti puntuali avviati”.
L’obiettivo di medio termine (2029) è “l’aggiornamento della pianificazione generale e l’avvio dell’attuazione del nuovo cambiamento urbano, senza trascurare il posizionamento strategico della Città nell’area metropolitana e nelle sue dinamiche economiche, sociali e culturali; guardando sia al fabbisogno abitativo reale che ai significativi residui di volumetrie disponibili e alle loro destinazioni, al cruciale rapporto tra la città e il mare, alla vocazione, umanizzazione e sostenibilità dei nuovi spazi urbani e delle reti ecologiche quali i parchi e le lame (programmandone la gestione), all’attrazione di nuovi investimenti pubblici e privati, allo stimolo di nuovi ecosistemi di innovazione sociale”.
L’obiettivo concreto di lungo termine (2030+) è “garantire la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie aspettative e i propri bisogni, attraverso una pianificazione partecipata e condivisa della città dei prossimi decenni ed attraverso tre pilastri fondamentali: la crescita economica anche grazie alla creazione di catene di valore legate alla conoscenza, l’inclusione sociale ed economica, la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale e paesaggistico”.
“Bari deve trasformarsi in una città a misura di donne, bambine e bambini, di persone anziane e di persone con diverse abilità, di studenti, turisti, pellegrini, business people, residenti e stranieri, city-user. Soprattutto le categorie più fragili – socialmente ed economicamente – e spesso emarginate devono essere al centro di opportune valutazioni tutte le volte che si programma, si pianifica, si realizza una significativa trasformazione della città: anche la valutazione di impatto di genere (VIG) deve sempre accompagnare le attività di trasformazione della città”, si legge nel programma.
“Il rilancio di un’economia blu del mare verrà realizzata attraverso un programma partecipato e condiviso per il breve, medio e lungo periodo sull’uso sostenibile dei 42 km di costa che lambiscono Bari, garantendo standard di accessibilità, sostenibilità e cura condivisa”, si legge ancora nel programma.
Nella giornata di ieri Laforgia ha proposto altre due misure: il reddito minimo comunale da dedicare a tutti i nuclei familiari che hanno un ISEE al di sotto dei 9.600 euro e che non siano percettori dell’Assegno per l’inclusione; il RMC avrà un importo tra i 300 e i 500 euro mensili, in relazione alla composizione del nucleo, per una platea massima annua di circa 4.000 nuclei per una spesa complessiva annua di circa € 19.000.000,00. Il candidato sindaco ha preso l’impegno di devolvere l’aumento di stipendio per il fondo a sostegno della povertà.
Qui il programma completo