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Romito risponde a Decaro: “Dichiarazione vergognosa”

I parlamentari baresi del centrodestra annunciano querela

Pubblicato da: redazione | Mar, 4 Giugno 2024 - 21:40

“Dichiarazione vergognosa e inaccettabile”. Così Fabio Romito in risposta al sindaco Antonio Decaro.

“Il centrodestra – ha continuato Romito – ha tenuto atteggiamento istituzionale nella campagna elettorale. Avremmo porturo lucrare parlando delle inchieste che la sinistra ha portato in città non lo abbiamo voluto fare. Ora che lo faccia il PD e il sindaco dell’amministrazione che è stata attenzionata dalla magistratura e dal ministro dell’Interno è grottesco”

“Finora – dichiarano i parlamentari baresi del centrodestra Francesco Paolo Sisto, Marcello Gemmato, e Filippo Melchiorre – abbiamo scelto di non alzare i toni e di non cavalcare le vicende giudiziarie che hanno portato gli ispettori del Ministero dell’ Interno a Bari, per verificare le possibili infiltrazioni mafiose nelle aziende municipalizzate e nel Comune di Bari. Ma l’uscita scomposta è meritevole di pronta querela del sindaco uscente, candidato alle Europee del Pd, ci costringe a farlo: è Decaro che deve spiegare alla Commissione antimafia, le parole di Emiliano che da un palco, ha detto di averlo affidato alla sorella di un boss, senza che lui lo smentisse; e’ sempre Decaro a dover spiegare le sue scelte per i vertici delle municipalizzate, di cui ha diretta responsabilità. Dopo l’Amtab, la magistratura sta indagando su Retegas, per non parlare del caso Vulcano, fedelissimo di Decaro, ancora alla presidenza dell’Asi, dopo esserlo stato di Amtab, senza aver pagato le tasse. E basta, con il clamoroso tentativo di truffare baresi: nessuno di noi ha mai detto che Bari è mafiosa. Quello che la Procura, la Commissione antimafia e gli ispettori del Ministero stanno verificando e’ se la sua amministrazione abbia per anni gestito la cosa pubblica, avvalendosi delle inquietanti presenze della criminalità organizzata. Delle sue gravi affermazioni, solo oltraggiose e certo non coraggiose, Antonio Decaro risponderà davanti al giudice penale. Il disperato tentativo di utilizzare insulto come strumento di campagna elettorale, siamo convinti gli si ritorcerà contro”.

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