Acque inquinate scaricate nel sottosuolo. È quanto scoperto nella mattinata del 31 maggio 2024 a Corato, dai militari del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Bari, coadiuvati dal personale della Stazione Carabinieri di Corato, che su disposizione del Procura della Repubblica di Trani, hanno proceduto all’esecuzione del decreto di sequestro di due opifici disposto dal Tribunale di Trani su richiesta della stessa Procura, in relazione alla condotta penalmente rilevante attribuita ai due titolari di impresa, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, resisi responsabili dell’illecito scarico delle acque reflue industriali, suscettibili di inquinamento derivante dal processo produttivo, senza la prevista autorizzazione dell’autorità competente.
Le indagini svolte dai militari del NOE, coordinati dalla Procura di Trani, hanno accertato che le acque inquinate, seppur parzialmente trattate, venivano indebitamente scaricate nel sottosuolo. Erano impartite delle prescrizioni al fine di interrompere la condotta illecita. Non avendo i due imprenditori ottemperato a quanto disposto, in considerazione del pericolo di inquinamento dovuto allo scarico delle acque reflue industriali ed al fine di impedire la continuazione del reato, su richiesta della Procura, il GIP del Tribunale di Trani disponeva il sequestro preventivo dei due opifici (un oleificio ed un mangimificio).