Sicurezza, immigrazione, famiglia, ma anche benessere, commercio. Sono solo alcuni dei temi affrontati nel corso del comizio del candidato del centrodestra, Fabio Romito, affiancato dal vicepresidente del consiglio dei ministri, Matteo Salvini. “Abbiamo l’obiettivo a poche decine di metri da noi, lo possiamo raggiungere – ha detto Romito – sono orgoglioso di avere qui il vicepresidente del consiglio dei ministri, Matteo Salvini, che a differenza di quello che raccontano gli altri nel Sud Italia, in Puglia e a Bari ha investito risorse come mai nessun ministro aveva fatto. Parlano di noi come se fossimo un pericolo, ma chi è il vero pericolo? – ha detto Romito riferendosi all’inchiesta relativa ai voti di scambio per mafia – “sogniamo una Bari bella e prospera. Immaginate come cambierebbe la nostra Bari che sotto la gestione della sinistra è diventata una città per ricchi. Parlano di sociale, ma hanno fatto aumentare le disuguaglianze. Quando il benessere è diffuso, è orizzontale. A noi a Bari, mentre stiamo parlando, hanno chiuso mille attività. È una strage e non c’è sicurezza. Sogniamo una Bari libera dai pregiudizi” – ha proseguito ancora Romito. Poi è stata la volta di Salvini, accolto da applausi, ma anche da cori e fischi.
“Ringrazio gli amici del coro dei centri sociali – ha ironizzato per poi tornare parlare dei progetti – la sinistra parla di giovani solo in campagna elettorale, ma non li candida mai. Romito è una possibilità di cambiamento. C’è un centrodestra unito. A sinistra litigano. Parlano di rinnovamento, ma candidano un capo di gabinetto presente da molti anni. Noi siamo per la pace e i valori e per il rinnovamento. Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma la famiglia è fondamentale. Basta che non cancellino le nostre radici. Romito sarà una delle più belle sorprese tra tutti i Comuni. La lega sarà la più grande sorpresa di queste elezioni europee”, ha aggiunto parlando poi del presidente Sergio Mattarella. “Nessuna polemica con lui – ha detto ancora Salvini – io difendo l’interesse nazionale e la sovranità nazionale. Non cedo altri pezzi di Italia all’Unione europea. Se noi dovessimo cedere all’Europa la sovranità militare, se avessimo la difesa unica in Europa, domani Macron manderebbe i nostri figli al macello, a combattere e morire in Ucraina oppure a usare le armi per bombardare e uccidere in Russia. Quindi teniamoci ben stretta la nostra Italia e la nostra sovranità, perché abbiamo già per colpe di altri, quasi sempre a sinistra, penso a Prodi, svenduto pezzi di Italia nei decenni passati. Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione e la Costituzione ripudia la guerra. Noi odiamo la guerra”, ha concluso.