Vita difficile quella dei pendolari a Bari. A denunciarlo sono proprio gli stessi reduci da una settimana, quella appena trascorsa che, evidenziano “è stato un vero e proprio disastro”. Dalla circolazione costantemente interrotta, con ritardi anche di oltre mezz’ora su diverse tratte, sino agli annunci “sbagliati”, ma non solo. A questo si aggiungono treni pieni, spesso con pochi vagoni, con pendolari costretti a scendere e aspettare la corsa successiva, per non viaggiare “schiacciati come sardine”. Una condizione che sta rendendo “invivibile” la vita di moltissimi cittadini, tra loro studenti, ma soprattutto lavoratori che, spesso, stremati, sperano solo di rientrare a casa e invece devono aspettare “i tempi anarchici dei mezzi di trasporto”.
“Siamo trattati come bestie”, ha raccontato una pendolare. “Anche oggi non si torna a casa in orario. I treni al Sud? Da medioevo”, ha raccontato un’altra evidenziando un guasto sulla tratta Trani-Barletta che ha costretto molti a restare fermi Bari centrale per un “ritardo imprecisato”. Sono solo alcuni dei commenti che si susseguono con pendolari sempre più amareggiati e costretti in molti casi a prendere l’auto. Le denunce corrono sui social, in particolare sui gruppi dedicati ai pendolari dove quotidianamente vengono annunciati ritardi e ci sono lamentele in merito al servizio, ma basta soffermarsi per poco tempo in stazione per cogliere il malcontento e comprendere che si tratta di una problematica che per alcuni è “ormai insopportabile”.
“Ci vogliono convincere a vivere diversamente la mobilità in città, ma non è possibile – ha spiegato una cittadina – un giorno avevo una visita medica, ma il treno fece ritardo, così ho dovuto rimandarla. La volta dopo ho preso l’auto, con tutte le difficoltà del traffico e del parcheggio, ma almeno non ho saltato un appuntamento importante. Che poi, se salti una visita medica a Bari, devi aspettare mesi. Sono stata fortunata a trovarla subito. Ogni giorno ci sono ritardi, non c’è pace. Si devono vergognare, non hanno rispetto”, ha concluso. Parole a cui fanno eco quelle di un’altra.
“Si parla tanto di Bari città europea poi se si pensa ai mezzi siamo praticamente terzo mondo. Forse sto esagerando, ma se si visitano alcune città in Europa ti rendi conto che realmente le cose funzionano. I ritardi sono eventi rari, qui sono la normalità. Persino i bus arrivano in perfetto orario. Se non si ha rispetto per i pendolari come si può pensare che questi possano averlo per i mezzi? Alcuni sono in condizioni pietose, in alcuni bus piove dentro, gli ammortizzatori ti distruggono e i treni? La Bari Nord non è una metropolitana, anche se la spacciano per tale e le Ferrovie dello Stato offrono servizi assurdi. A volte capita di viaggiare in vagoni pienissimi, con il caldo non potrà che peggiorare. In inverno, anche sotto la pioggia siamo stati spesso costretti a scendere per aspettare la corsa successiva. I messi dovrebbero semplificare la vita, non renderla difficile. Personalmente non ho l’auto, ma preferirei di gran lunga spostarmi così che vivere in balia dei disagi”, ha concluso.