Tornano anche quest’anno solo, con qualche settimana di anticipo, i nemici numero uno dei cani (e non solo) dell’estate: i forasacchi. Questo vegetale, presente praticamente in ogni periodo dell’anno, ha una grande diffusione e può trovarsi facilmente in qualsiasi spazio aperto: con una particolare diffusione anche a causa del vento. “I danni prodotti dal forasacco – spiega Enzo Buono, veterinario – si concentrano soprattutto nelle zone del corpo più delicate e difficilmente accessibili, come le orecchie e gli spazi interdigitali. A causa delle dimensioni ridotte e della particolare forma frastagliata, il forasacco riesce a penetrare in profondità nella cute, spesso non risultando visibile ad occhio nudo: per individuarne la presenza, quindi, è necessario fare molta attenzione ai sintomi”.
L’infiammazione provocata da questo corpo estraneo può facilmente degenerare e causare complicanze di vario genere, oltre ad una grande sofferenza; per questo, ai primi segnali, è imperativo intervenire tempestivamente. “Nei casi più semplici – spiega ancora – come quando il forasacco è ben visibile sul pelo, è possibile procedere da soli alla sua estrazione; ma può anche accadere che la spighetta o qualcuna delle sue parti si infili nel naso, nelle orecchie, nella gola o negli occhi. In questa eventualità, eliminarlo diventa un’operazione estremamente delicata. Occorre, quindi, rivolgersi al veterinario.
Il forasacco nel cane si manifesta con sintomi diversi a seconda della zona colpita. “Un cane che starnutisce ripetutamente, ad esempio – sottolinea l’esperto – può avere un forasacco all’interno della cavità nasale; quando si nota del sangue che fuoriesce dal naso del cane, è possibile che l’infezione sia già in uno stadio avanzato. Il forasacco del naso nel cane può avere anche altri sintomi: tra i più rivelatori spicca il cosiddetto starnuto inverso del cane, un processo tramite il quale l’animale tenta l’inalazione forzata dell’aria per far fronte ad una difficoltà respiratoria. Quando il cane scuote la testa o struscia le orecchie contro il muro, invece, è possibile che il forasacco si sia introdotto nel padiglione auricolare. Il cane che si lecca la zampa con insistenza può avere un forasacco conficcato in uno degli spazi interdigitali; in questi casi, il tuo amico peloso potrebbe anche zoppicare o muoversi con riluttanza. Se il forasacco si trova in gola, invece, ti capiterà di vedere il tuo cane con una tosse molto persistente. Anche in questo caso la corsa dal veterinario è d’obbligo. Attenzione anche alle eventuali lacrimazioni anomale: se al cane lacrima l’occhio in modo continuo, tanto da impedirgli di tenerlo aperto, la causa è molto probabilmente un forasacco”.
Massima attenzione quindi quando si rientra dalle passeggiate: “Prima di tutto occorre tener presente che il periodo di maggior proliferazione si concentra fra aprile e ottobre. L’unica soluzione per evitare che possa essere colpito da un forasacco è cercare di scongiurare qualsiasi possibilità di contatto. E’ necessario controllare sempre bene i dintorni durante la passeggiata con il cane ed evitare le zone si un’elevata presenza di spighette: attenzione ai bordi delle strade e alle aree verdi con erba molto alta, dove è più facile che i forasacchi siano presenti. Dopo ogni passeggiata, ispezionare scrupolosamente il corpo del nostro amico per rimuovere immediatamente qualsiasi eventuale forasacco: le zone da tenere sott’occhio, in particolare, sono le zampe, gli spazi interdigitali, le orecchie, il naso, gli occhi, la gola, la zona vulvare, la zona perianale, i genitali e le cavità ascellari”.
Cosa sono i forasacchi? – Si tratta di spighe molto piccole, che non superano solitamente i 3 cm di lunghezza. La loro colorazione varia dal giallo al marrone scuro; la superficie, di forma lanceolata, ha un rivestimento zigrinato che, in caso di contatto, risulta particolarmente ispido e pungente. Questa tipologia di graminacee cresce allo stato selvatico un po’ ovunque nelle aree verdi: aiuole, prati, campi, zone incolte. Durante la stagione primaverile, al culmine della loro diffusione, i forasacchi sono verdi; poi, con l’innalzamento delle temperature, appassiscono diventando secchi, duri e ancor più acuminati. In questo stadio, il vento può trascinarli anche molto lontano dal lungo di origine, depositandoli ai bordi delle strade, nei cortili, nei giardini e sui terrazzi.