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A Bari torna la Festa del Mare: VII edizione dal 6 giugno al 31 agosto

La manifestazione riunisce Locus Festival, Bari in Jazz, Bari Piano Festival e Premio Nino Rota

Pubblicato da: redazione | Mer, 29 Maggio 2024 - 14:18

Torna anche quest’anno la Festa del Mare, il cartellone unico dell’estate barese, in programma da giovedì 6 giugno (anteprima del Bari Piano Festival) a sabato 31 agosto (conclusione del Premio Rota), promosso dalla Regione Puglia – Assessorato al Turismo con Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura a valere su fondi POC Puglia 2014/20 Asse VI – Azione 6.8 in collaborazione con il Comune di Bari – Assessorato alle Culture e Turismo. Anche per questa settima edizione la manifestazione riunisce Locus Festival, Bari in Jazz, Bari Piano Festival e Premio Nino Rota.

“Ancora una volta la Festa del Mare sarà la festa dell’estate nel capoluogo pugliese, per i turisti che numerosi ne affolleranno le strade e, soprattutto, per gli stessi baresi – dichiara Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia -. La Regione Puglia anche quest’anno ha voluto sostenere il Comune di Bari, insieme all’AReT Pugliapromozione e al Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, al fine di garantire eventi ad alto profilo da proporre a coloro che ci piace chiamare “cittadini temporanei”, ovvero i nostri turisti, e agli abitanti di Bari che vorranno rimanere in città durante l’estate. Tre mesi, un lungo periodo, da luglio a settembre, durante il quale vedremo avvicendarsi sui palcoscenici dislocati in numerose zone della città un ventaglio variegato di generi musicali, un’offerta culturale ampia adatta a tutte e le età e tutte le orecchie. Un unico cartellone, quello della Festa del Mare, a includere le progettualità di quattro importanti manifestazioni musicali, ormai tutte affermate e molto attese, che non mancherà di entusiasmare e coinvolgere il pubblico come e più di sempre”.

“Festa del Mare è diventato un appuntamento fondamentale dell’estate culturale della nostra regione, offrendo un cartellone di rilievo internazionale che speriamo possa incontrare sempre più il favore del grande pubblico – commenta Paolo Ponzio, presidente Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura -. Festa del Mare è una manifestazione molto attesa che negli anni è cresciuta dimostrando quanto sia importante e proficuo il lavoro e il dialogo tra istituzioni e operatori privati”.

“Il turismo è alimentato anche da eventi musicali di straordinario livello, ed è su questo che abbiamo puntato da anni per dialogare con un pubblico ampio di appassionati che si sposta per seguire i big musicali – sottolinea Luca Scandale, direttore generale dell’Agenzia regionale del Turismo Pugliapromozione -. La Festa del Mare a Bari fa parte di questa strategia dell’Assessorato al Turismo e di Pugliapromozione come strumento per diversificare ancora di più l’offerta per i vacanzieri internazionali e nazionali che scelgono sempre più numerosi il capoluogo regionale, nonché per i baresi e i pugliesi”.

Locus Festival inaugura la sua ventesima edizione a Bari il 28, 29 e 30 giugno. L’inizio di un viaggio attraverso la Puglia che, dopo Bari, proseguirà ad Alberobello, Minervino Murge, Ostuni Fasano e Locorotondo. La collaborazione fra Locus festival e Festa del Mare, con il supporto degli assessorati alla Cultura e Turismo della Città di Bari e della Regione Puglia, porterà nel capoluogo pugliese 25.000 appassionati di musica da tutta Italia e dall’estero, con un programma di qualità che propone il cantautorato indie di Calcutta, venerdì 28 giugno nella Fiera del Levante, il rap attuale di Salmo & Noyz Narcos, sabato 29 sul lungomare, in contemporanea con il cantautore irlandese Glen Hansard nel Teatro Petruzzelli, e il gran finale di domenica 30 sulla Rotonda di via Paolo Pinto con i leggendari Simple Minds. Le statistiche dei biglietti venduti mostrano dati significativi: le fasce di età coinvolte variano dai diciassettenni agli over 40, con centinaia di acquisti da città come Milano, Roma e Bologna, e dall’estero principalmente Spagna, Francia, Regno Unito ma anche Canada e Nuova Zelanda.

“La città di Bari, con i larghi orizzonti del suo mare e con i suoi luoghi più storici e iconici, è per noi il punto di partenza ideale della nostra ventesima edizione – dichiara Vincenzo Bellini, della società Bass Culture che da sempre promuove il Locus festival -. Un traguardo importante per un festival che ha puntato tutto sulla qualità dell’offerta, contribuendo in maniera decisiva a posizionare la Puglia in rilievo nella mappa internazionale degli eventi musicali”.

Bari in jazz apre e chiude ufficialmente la sua 21° edizione nel capoluogo pugliese: il 13 luglio, nel cortile del Redentore, con i Bokanté, e il 29 agosto, a Torre a Mare, con il progetto Lumenea di Ambrogio Sparagna.

“La 21esima edizione di Bari in jazz rappresenta per noi un momento significativo per celebrare i nostri 20 anni di attività e le sue molteplici identità musicali e culturali – spiega il direttore artistico Koblan Amissah Bonaventure -. Partendo da Bari, città sempre più multiculturale, daremo il via al nostro “Maiden voyage” il 13 luglio nel cortile del Redentore, con il concerto degli Bokanté, un gruppo diversificato creato da Michael League, fondatore e leader degli Snarky Puppy. Concluderemo con una grande festa il 29 agosto a Torre a Mare, nella piazzetta della Torre, con i canti della Grecìa salentina del progetto Luménea di Ambrogio Sparagna, uno dei più importanti interpreti della musica popolare europea e maestro concertatore del festival “La Notte della Taranta” per più edizioni. Dal 13 luglio al 29 agosto avremo un festival dai mille volti e generi musicali che ospiterà musicisti pluripremiati ai Grammy: il 30 luglio a Bari, nel Cortile del Redentore, Aymeé Nuviola, vocalist cubana di gran classe, chiamata “La Sonera del Mundo” ci farà vivere la musica latina in tutte le sue varietà. Abbiamo voluto un “Festival che va dalla gente”, diffuso e itinerante, nelle location più belle e suggestive dei Comuni della Città Metropolitana: Bitetto, Monopoli, Noci, Sammichele di Bari e Sannicandro di Bari cui si aggiungono Fasano e Martina Franca, attirando un pubblico di ogni età e gusto musicale, grazie anche alla partecipazione di nomi di spicco nel panorama internazionale”.

Bari, dunque, sarà la prima tappa ufficiale della 21ª edizione di Bari in Jazz, con il concerto dei Bokanté, un ensemble creato da Michael League, fondatore e leader degli Snarky Puppy, ricco di groove, melodia e soul che farà un’unica data in Italia. Bokanté, in programma al Redentore il 13 luglio prossimo, è un progetto multicolore e multiculturale composto da 8 musicisti provenienti da 4 continenti che si esibiranno intrecciando ritmi africani, melodie caraibiche e influenze rock in un connubio di sonorità e culture fuse in un’unica esperienza emozionante. Bokanté significa scambio, dialogo in creolo, la lingua della giovane cantante Malika Tirolien, voce principale del gruppo, originaria dell’isola caraibica di Guadalupa. Durante la loro esibizione, presenteranno il loro terzo album “History”, nominato per due Grammy Awards 2024. Le canzoni, principalmente in creolo di Guadalupa, trattano di outsider, veggenti, storia nera, unità globale e inutilità della guerra. Un concerto che annulla le differenze culturali, lasciando spazio a una connessione profonda e universale attraverso la musica. I Bokanté dimostrano il potere trasformativo della musica, invitando tutti a riflettere, amare e apprezzare la bellezza di un mondo ricco di diversità e armonia.

Il 29 agosto il festival chiude a Torre a Mare, in piazzetta della Torre, con il progetto Luménea, (in griko fuoco nuovo), che vede in scena 10 elementi tra voci, tamburelli, violino, tastiera diretti da Ambrogio Sparagna (voce, organetto), con la partecipazione di Erasmo Treglia (ghironda, ciaramella, totototela). Una grande festa con i canti della Grecía salentina, con ritmi tra l’antico e il moderno, per attraversare il Salento guidati dagli echi musicali e dalle storie arrivate fin qui dalla sponda greca. Nasce dal bisogno di indagare le commistioni dei linguaggi e delle tradizioni condivise dalle culture dei Paesi mediterranei, mantenendo in vita la cultura popolare salentina e in particolar modo quella appartenente alla minoranza grika. “Anemo” è il vento che trasporta i suoni e le voci e mette in risonanza una decina di brani basati su testi tradizionali: è il soffio vitale che vuole ridare voce a un repertorio ancora poco conosciuto, che racconta il lavoro, l’amore e anche la speranza di vivere in una dimensione che preserva e custodisce valori antichi e sempre attuali.

Giunto quest’anno alla sua settima edizione, il Bari Piano Festival 2024 si svolgerà – come da tradizione – nell’ultima settimana di agosto (dal 22 al 29) confermandosi occasione preziosa per ascoltare grandi pianisti provenienti da ogni parte del mondo in un repertorio che dalla classicità giunge alle varie declinazioni della contemporaneità.

“Il Bari Piano Festival – edizione 2024 – sottolinea il direttore artistico Emanuele Arciuli – avrà per protagonisti alcuni artisti della scena internazionale, giovani talenti emergenti e soprattutto molta musica di qualità, con composizioni di raro ascolto e molta produzione contemporanea. I luoghi, magnifici, di una città sempre più bella e aperta a un turismo di respiro internazionale, sono quelli ormai consueti, come il sagrato di San Nicola, il Fortino Sant’Antonio a Bari Vecchia, il chiostro di Santa Chiara e la spiaggia di Torre Quetta.

Dovendo sottolineare un aspetto di particolare rilevanza, in questa edizione, direi senz’altro la musica degli Stati Uniti. L’anteprima, il 6 giugno, avrà infatti per protagonista Richard Steinbach, pianista americano in un programma che parte dagli States per aprirsi all’America del sud; e poi non si può dimenticare Lisa Moore, la pianista del leggendario complesso americano dei Bang on a Can, protagonista di un recital in esclusiva nazionale.

A questo si aggiunga la musica americana eseguita da due giovani talenti nel concerto di mezzanotte (novità di quest’anno). Ma il Bari Piano Festival 2024 è molto molto altro.

Voglio, una volta ancora, ringraziare il Comune di Bari e la Regione Puglia che, da anni, consentono al pianoforte internazionale di risuonare nell’estate barese. Un grazie al sindaco Antonio Decaro, che ha fatto così tanto per Bari, accompagnando con affetto e attenzione il nostro festival lungo l’intero periodo della sua ormai settennale avventura. E un ringraziamento, forte e affettuoso all’assessore alle Culture Ines Pierucci, che si è spesa con competenza e generosità per la prosecuzione e l’espansione di questa festa della musica pianistica”.

Anteprima il 6 giugno, col pianista americano Richard Steinbach che proporrà, sulla terrazza del Fortino Sant’Antonio, un’antologia di musica americana.

Il festival vero e proprio si apre, il 22 agosto, con un recital di grande prestigio: sul sagrato della Basilica di San Nicola Alessandro Taverna eseguirà l’integrale degli Studi di esecuzione trascendentale di Franz Liszt. Si prosegue, il 23 agosto, con Iiro Rantala, talentuoso pianista jazz finlandese, con un recital di piano solo, in uno dei due concerti al tramonto sulla spiaggia di Torre Quetta. Sabato 24, al Fortino, una novità di questa edizione: un concerto notturno (che comincerà oltre mezzanotte) con due set di pianoforte contemporaneo – 40 minuti ciascuno – che vedono protagonisti due giovani talenti italiani, Flavia Salemme e Simone Librale. Per tre giorni consecutivi, poi, il festival sarà ospitato nel Chiostro di Santa Chiara: domenica 25 con la presentazione del libro “Sarà l’avventura” (Il Saggiatore) di Carlo Fontana, già Sovrintendente del Teatro alla Scala, che dialogherà con Emanuele Arciuli e Nazzareno Carusi, pianista e direttore artistico del Premio Paganini. Lunedì 26, in esclusiva nazionale, la pianista australiana Lisa Moore, parte del leggendario gruppo americano Bang on a Can, eseguirà un ricco programma ancora incentrato sull’America, filo conduttore di questa edizione. Il 27 agosto sarà la volta di un libro, con il gradito ritorno di Francesco Carofiglio con suo ultimo romanzo, e due set di pianoforte solo, protagoniste le fascinose sonorità di Roberta Di Mario e le ardite sperimentazioni di Benedetto Boccuzzi. Chiude il 29 agosto, ancora in esclusiva regionale, il pianista Antonio Faraò, tra i massimi esponenti del jazz italiano di oggi, con un concerto al tramonto a Torre Quetta. Anche quest’anno i concerti a Torre Quetta saranno seguiti da un djset.

La sesta edizione del “Premio Rota” si terrà il 30 e 31 agosto, come di consueto, a Torre a Mare, il luogo scelto da Nino Rota come buen ritiro per oltre trent’anni.

“Mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti la spinta che negli ultimi cinque anni ha avuto la proposta culturale nella città di Bari – commenta il direttore artistico del Premio, Gianluigi Trevisi -. Poiché le cose non accadono per autogenesi, sarebbe una grossolana ipocrisia non riconoscere che è stata importante la caparbietà di Ines Pierucci in questa che a me sembra, nonostante le tante cose da perfezionare, una vera e propria svolta. L’attenzione non banale alle periferie, la spinta in avanti dei teatri cittadini, i grandi concerti, il consolidamento e la creazione di preziose rassegne come il dovuto riconoscimento della città a Nino Rota con il Premio a lui dedicato, hanno costituto un indispensabile primo passo per far tornare questa città, per quanto attiene alla sua produzione culturale, ad essere un punto di riferimento avanzato”.

Prosegue l’indagine del Premio alla ricerca di approcci innovativi nel mondo delle colonne sonore con una particolare attenzione a quanto sta avvenendo nella produzione cinematografica e delle serie televisive in Italia, con un occhio particolare a una nuova generazione di compositori, in molti casi provenienti anche dal mondo della musica indipendente. Quest’anno le scelte degli esperti sono ricadute su alcuni compositori che sempre più si allontanano dall’idea di tappeto sonoro subordinato alle immagini verso un modello di colonna sonora che nasce come opera autonoma che affianca le immagini ed è solo ispirata e non determinate dalle sceneggiature.

I nomi: Roberto Salahaddin Re David. Musicista, compositore e ricercatore. Si diploma al conservatorio N. Piccinni di Bari dove studia Contrabbasso e Composizione. Approfondisce lo studio delle tradizioni musicali orientali, in particolare quella islamica di provenienza turca, araba e persiana e quella indiana con l’ex direttore del Conservatorio di Stato di Baku (Azerbaijian), Fakraddin Gafarov. Ha al suo attivo composizioni scritte per il teatro, il cinema e varie formazioni musicali riguardanti generi diversi. Il lavoro che lo ha posto sotto l’attenzione del Premio Rota è la musica scritta per il pluripremiato film d’animazione di Michele Fasano “Metamorphosis”, un supporto intenso e delicato per questa fiaba che sta facendo con successo il giro del mondo.

Kekko Fornarelli è un pianista, compositore e produttore barese. Con quattro album pubblicati e oltre 200 concerti in 35 Paesi nel mondo negli ultimi cinque anni, è attualmente uno degli artisti italiani più apprezzati nel mondo. Ha sviluppato uno stile unico caratterizzato dal tentativo di creare musica da osservare, più che da ascoltare. Un modo particolare e tutto personale per raccontare storie, esprimere emozioni e “dipingere” situazioni. La sua musica è una morbida combinazione tra le più moderne idee nordeuropee e un lirismo neoclassico, filtrata dal suo caldo background mediterraneo. Atmosfere che sono naturalmente sbarcate nella composizione di colonne sonore. L’ultima è “Gli agnelli possono pascolare in pace” per il film di Beppe Cino con Maria Grazia Cucinotta. In cantiere, ma ormai in avanzata fase di realizzazione musiche per cortometraggi, un doc con Russel Crowe e un lungometraggio di ambientazione noir in uscita a inizio 2025.

Roberto Cherillo è una delle espressioni più originali del jazz italiano. Pianista ecompositore fuori dagli schemi, ha condotto un imponente lavoro di ricerca sulla voce, incrociando influenze orientali e particolari tecniche nello studio del canto armonico. Ha composto musica per il teatro, la pubblicità e per docu film. Singolare e affascinante la musica scritta per “Sono innamorato di Pippa Bacca”, il film di Simone Manetti ispirato alla tragica vicenda della nota performer artista italiana uccisa in Turchia durante la performance itinerante “Spose in viaggio”, con cui si proponeva di attraversare, in autostop, 11 Paesi teatro di conflitti armati, vestendo un abito da sposa per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo.

Nel programma di questa sesta edizione del Premio Rota ci saranno due sonorizzazioni live: Oltre Metamorphosis, eseguita dall’Ensemble di Roberto Salahaddin Re David, vi sarà Nosferatu ad opera di Karim Qqru (Zen Circus) Xabier Iriondo (A8erhours) e Corrado Nuccini (Giardini di Mirò) per uno spettacolo costruito disegnando la musica sulla celebre pellicola del 1922 di Murnau, in una fusione quasi perfetta di suoni e immagini. Un connubio inedito connubio tra sonorità provenienti dal mondo del rock indipendente italiano e il capolavoro dell’espressionismo tedesco.

Anche per quest’anno a presentare le serate del premio sarà il giornalista Enzo Gentile.

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