I militari della Stazione Navale Guardia di Finanza di Bari hanno identificato presso gli approdi del capoluogo, diverse imbarcazioni da diporto battenti bandiera estera, di fatto appartenenti a cittadini italiani. La successiva verifica degli obblighi fiscali che disciplinano la proprietà di imbarcazioni all’estero, nell’ambito del c.d. “monitoraggio fiscale”, ha consentito alle Fiamme Gialle di riscontrare la mancata compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi da parte dei rispettivi titolari. In particolare, sulla scorta della documentazione, i finanzieri hanno accertato che 20 unità da diporto sottoposte a controllo (battenti bandiera estera) sono risultate completamente sconosciute al fisco. L’omessa dichiarazione di tali imbarcazioni, riferita agli ultimi cinque anni d’imposta, comporterà l’irrogazione delle conseguenti sanzioni amministrative sul valore stimato delle imbarcazioni di circa 3.000.000 di euro.
Il considerevole numero di bandiere estere issate sulle imbarcazioni da diporto di proprietà di cittadini italiani è riconducibile al c.d. fenomeno del “flagging out”, attraverso il quale molti proprietari di natanti, in alcuni casi yacht di lusso, preferiscono “emigrare”, solo sulla carta, verso registri navali esteri, dismettendo così la bandiera nazionale, nel tentativo di occultarne il possesso al fisco italiano e realizzare una notevole riduzione dei costi di gestione riferiti alle dotazioni di sicurezza e alle periodiche revisioni, nonché di acquisire la possibilità di navigare senza limitazioni. Il costante presidio del litorale costiero e delle acque di competenza svolto dalle Fiamme Gialle del Comparto navale pugliese, oltre ad assicurare, attraverso il mantenimento dell’operatività nell’arco delle 24 ore, una decisa azione di prevenzione e contrasto degli illeciti perpetrati, rende possibile la salvaguardia degli interessi economici dello Stato, in stretto e continuo coordinamento con i Reparti territoriali presenti sul territorio.