Era attesa fin da dicembre 2023 ma ancora nulla: il secondo mandato del sindaco Antonio Decaro si chiude senza la promessa ordinanza per regolare la movida soprattutto nella zona umbertina. Dopo l’accelerata iniziale, dovuta anche ai dati preoccupanti dell’Arpa che avevano certificato un superamento dei livelli di inquinamento acustico nella zona dell’Umbertino, e la richiesta del Comune ai commercianti di presentare una proposta di ordinanza, tutto è rimasto nel cassetto.
I commercianti si erano dichiarati disponibili dalla domenica al mercoledì a chiudere alle ore 24 a cui si sarebbe aggiunta un’ora di deflusso dei clienti, salvo la deroga dei festivi e prefestivi; da giovedì a sabato chiusura sino alle ore 2 a cui si sarebbe aggiunta un’ora di deflusso salvo la deroga dei festivi e prefestivi.
In quella proposta fu richiesta la possibilità “di espletare regolarmente, negli orari anzidetti, l’attività comprendente la diffusione di musica d’ambiente all’interno dei locali e la somministrazione di alimenti e bevande all’esterno degli stessi sino ad un’ora prima della chiusura – si leggeva nel documento – e di avviare una campagna di sensibilizzazione, promossa dal Comune di Bari, in collaborazione con le associazioni e con i gestori dei locali pubblici per informare avventori e non, sull’applicazione delle proposte e sul rispetto civico ed urbano”.
Proposta presentata il 27 ottobre, da allora sono passati sette mesi e nulla è stato fatto. E nel frattempo? L’estate si avvicina così come la paura dei residenti di affrontare sempre gli stessi problemi: dai parcheggi inesistenti all’impossibilità di rientrare a casa a causa del caos e delle strade occupate da centinaia di ragazzi fino ai portoni usati come bagni pubblici.
“L’ordinanza non è mai stata fatta e comunque non sarebbe stata risolutiva – hanno dichiarato in molti – perché bisognava prevedere degli orari più stringenti. Il problema è il rumore in strada che sicuramente non si risolve con questi orari. Il problema dell’Umbertino – secondo i residenti – è rappresentato dalle decine di locali che sono stati aperti in pochi isolati”. Una concentrazione che inesorabilmente porta a schiamazzi in strada, a portoni perennemente occupati, a rifiuti di ogni genere sui marciapiedi.
I problemi della movida non riguardano però solo l’Umbertino. Segnalazioni arrivano anche da Poggiofranco e non si esclude un’altra rilevazione dell’Arpa proprio in quella zona. (foto repertorio)