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Bari, faro San Cataldo rimesso a nuovo: al suo interno due musei

Questo pomeriggio l'inaugurazione

Pubblicato da: redazione | Mar, 21 Maggio 2024 - 19:20

Sono stati inaugurati questo pomeriggio, alla presenza del sindaco di Bari, dell’assessore regionale al Turismo, sviluppo e impresa turistica (delegato del presidente della Regione Puglia), degli assessori comunali alle Culture e ai Lavori pubblici, del comandante del Comando Zona Fari di Taranto Carlo Schena, del coordinatore dei Poli biblio-museali – Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del territorio della Regione Puglia Luigi De Luca, del presidente dell’Associazione Radioamatori Italiani – Sezione di Bari Francesco Cozzi e del collezionista Alberto Chiantera, il “Museo dei fari e delle torri costiere della Puglia” e il “Museo della radio”, allocati in una porzione del piano terra del faro di San Cataldo.

L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione, dell’importo complessivo di 510.000 euro, rientra nel progetto “CoHeN – Coastal Heritage Network”, finanziato nell’ambito della 4^ targeted call per progetti strategici del Programma Interreg V/A Grecia-Italia 2014-2020, di cui la Regione Puglia è unico partner italiano.

Il progetto, realizzato in sinergia con la Marina Militare, ha promosso la cooperazione transfrontaliera per la creazione di un nuovo itinerario adriatico-ionico: in Puglia il restauro, la rifunzionalizzazione e l’allestimento di alcuni fari e torri costiere hanno consentito la realizzazione della prima rete pubblica di architetture marittime, concepite come luoghi espositivi e informativi per la conoscenza di temi legati al mare e all’identità dei paesaggi costieri.

Grazie a questi interventi gli ambienti individuati al piano terra sono stati destinati a un nuovo percorso espositivo sui temi delle architetture costiere di Puglia e delle comunicazioni radio, in ricordo del primo collegamento radiotelegrafico via etere con il Montenegro, attraverso il mar Adriatico, realizzato il 3 agosto 1904 da Guglielmo Marconi proprio dal faro di San Cataldo.

Pertanto, da un lato sono stati preservati i caratteri materici e tipologici di un bene culturale vincolato qual è il faro, dall’altro ripristinati gli aspetti distributivi originari, rilevati dallo studio della documentazione storica, che, a causa dei successivi interventi manutentivi, risultavano alterati prima del cantiere di riqualificazione.

Le opere di valorizzazione, che hanno permesso quindi di conservare e restaurare le geometrie e le architetture originali della struttura, hanno dato vita a uno spazio museale multifunzionale che, attraverso pannelli informativi e totem multimediali, integra il racconto della figura di Guglielmo Marconi e delle prime trasmissioni radio con quello dell’architettura del faro di Bari e delle funzioni dei fari e delle torri costiere, offrendo ai visitatori lo spunto per ampliare la visita lungo gli altri luoghi della costa pugliese valorizzati con il progetto COHEN.

Nel dettaglio, sono cinque gli ambienti riqualificati complessivamente, uno dei quali, quello d’accesso, condiviso con la Marina militare, proprietaria del bene, al fine di consentire sia l’accesso ad altri locali ubicati al piano terra in uso al farista (in quanto il faro di San Cataldo è tuttora in esercizio), sia agli alloggi /foresteria al primo piano e alla torre del faro per le attività di manutenzione.

Il visitatore è accolto da un video-racconto dei fari e delle torri di Puglia: una stanza è dedicata alla storia della radio, un locale contiene reperti storici e memorabilia che provengono dal Museo della radio di Verona, di proprietà della famiglia Chiantera (che l’amministrazione ringrazia per la gentile concessione), e un altro è dedicato alla prima trasmissione radio, con un focus sulla figura di Guglielmo Marconi.

Il percorso di allestimento del museo e l’omaggio a Guglielmo Marconi sono stati condivisi con la principessa Elettra Marconi, figlia di Guglielmo, con cui l’amministrazione ha coltivato interlocuzione diretta e che non ha potuto partecipare all’evento odierno per problemi di salute.

Gli altri ambienti sono dedicati alla storia del faro di Bari e al suo funzionamento e all’itinerario costiero dei fari e delle torri di Puglia. Un ambiente destinato ad attività didattiche laboratoriali completa il museo.

In esposizione anche il vecchio gruppo elettrogeno – con il quadro elettrico originale che alimentava il faro quando non era ancora servito dalla corrente elettrica -, un’apparecchiatura industriale ottimamente conservata, che rappresenta un’autentica rarità. Sarà, infine, possibile visitare la stanza del farista, dove operava il custode del faro, responsabile dell’accensione e della sicurezza delle imbarcazioni in transito.

L’inaugurazione odierna è stata arricchita dall’intervento musicale della Fanfara di Presidio, dalla presenza di uno stand informativo della Marina Militare e da uno speech di Nicolò Carnimeo, scrittore e professore di Diritto della navigazione dell’Università degli studi di Bari, dal titolo “Il progresso dell’uomo nel segno della scienza e della salvaguardia della vita in mare”.

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