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Bari, soldi dai pazienti per le cure: Lorusso patteggia 5 anni

L'istituto tumori ha chiesto 800mila euro per "il grave danno arrecato all'immagine"

Pubblicato da: redazione | Mar, 14 Maggio 2024 - 17:00

È stato approvato dal gup del Tribunale di Bari, Paola Angela De Santis, il patteggiamento alla pena di cinque anni di reclusione per Vito Lorusso, ex primario di oncologia medica dell’istituto tumori Giovanni Paolo II, arrestato nel luglio 2023 con l’accusa di peculato e concussione in quanto avrebbe chiesto denaro ai pazienti malati di cancro per velocizzare le pratiche burocratiche in merito a visite e ricoveri. Lorusso, per questa vicenda, si trovava ai domiciliari ma è poi tornato in libertà per essere nuovamente arrestato il 26 febbraio scorso nell’ambito dell’inchiesta sul voto di scambio politico mafioso a Bari. Tra gli arrestati anche la figlia, Maria Carmen Lorusso e il marito della stessa, Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale.

Secondo quanto emerso in quest’ultima indagine, l’ex primario, per favorire l’elezione della figlia, avrebbe stretto un accordo con il fratello del boss “Savinuccio”, Massimo Parisi ottenendo in cambio di cure a un nipote, poi deceduto, dei voti.  Con la sentenza emessa oggi, il giudice, ha disposto anche l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Lorusso è stato anche condannato a pagare le spese legali alle parti civili coinvolte, tra queste la Regione Puglia, l’Ordine dei medici e l’Istituto Oncologico. Secondo l’accusa Lorusso aveva creato una vera e propria situazione di “sudditanza” psicologica nelle persone che assisteva denigrando continuamente il servizio sanitario nazionale e i suoi stessi colleghi al fine di spingere i malati di tumore a pagare somme non dovute pur di farsi seguire da lui evitando così le lunghe attese.

“Prendiamo atto della sentenza del Tribunale di Bari che mette un punto fermo su una vicenda che ha generato così profonda indignazione. Fin da subito questo Istituto ha collaborato con le forze dell’ordine e con la magistratura, oltre a procedere internamente con la sospensione e il licenziamento. Ci siamo costituiti parte civile, e ciò ci ha permesso di recuperare le somme indebitamente sottratte all’ente. Eppure tutto questo non basta ancora a risarcire il danno alla fiducia tradita dei pazienti e dei tanti operatori sanitari onesti che qui lavorano”. Così il direttore generale dell’istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari, Alessandro Delle Donne, in seguito alla ratifica del patteggiamento. “L’Istituto – ha proseguito il direttore generale – ha richiesto alla Corte dei Conti di disporre, nei confronti di Lorusso, un provvedimento di condanna di quasi 800mila euro per il grave danno arrecato all’immagine dell’istituto, soprattutto a causa delle denigratorie parole che lo stesso Lorusso ha pronunciato contro l’Istituto in cui lavorava”, conclude.
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