Alessia Pifferi è stata condannata all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonata a casa da sola per 6 giorni nel luglio del 2022. Lo ha deciso oggi la Corte di Assise di Milano. Dopo l’arringa del difensore Alessia Pontenani, il pm Francesco De Tommasi aveva replicato. “C’è una sola vittima e si chiama Diana. E c’è una bugiarda che è Alessia Pifferi, una attrice che è Alessia Pifferi. Chiedo di non riconoscere alcun beneficio”.
Le arringhe – “Alessia Pifferi non ha mai voluto uccidere la figlia. Esiste un reato nel nostro codice, che è l’abbandono di minore. Ci siamo: è il nostro caso, è la morte di Diana”. Con queste parole l’avvocato Alessia Pontenani, difensore della 37enne, si è avviata verso la conclusione della sua arringa nel processo davanti alla Corte d’Assise di Milano, alla quale ha chiesto l’assoluzione per l’omicidio della piccola Diana di 18 mesi. “Alessia ha commesso il reato di abbandono più volte: la prima volta che è andata al supermercato senza la bambina, il primo weekend che è partita, quando ha fatto la cena in limousine, il secondo weekend. Questo è il reato per cui deve essere condannata Pifferi. La caratteristica di abbandono di minore è la speranza che non accada nulla: lei sperava in cuor suo, e credeva, che non sarebbe accaduto nulla alla bambina”. Dopo aver ripercorso le varie tappe della vita di Pifferi (“ha subito abusi da piccola, è stata vittima di violenza assistita, non è andata a scuola, ha un deficit cognitivo, è vissuta senza avere un lavoro), l’avvocato ha sottolineato che la morte di Diana “è una tragedia e come tale va affrontata. Il pm ha detto che il suo lavoro era finito e che vi lasciava nelle mani Diana. Io faro di più, vi lascerò Alessia e Diana, perché è ora che entrambe queste persone sfortunate abbiano davvero giustizia”.
“Ci troviamo di fronte a un caso agghiacciante, nel quale la responsabilità è chiara. In questo processo c’è soltanto una verità: Alessia Pifferi è colpevole dell’omicidio della piccola Diana”. Così l’avvocato Emanuele De Mitri, legale di parte civile, nel processo a carico della 37enne per aver lasciato morire di stenti la figlia di 18 mesi. “Pifferi ha ucciso la propria figlia, lasciandola da sola senza acqua né cibo per sei giorni. Sapeva chiaramente che la figlia sarebbe morta. Pifferi ha tradito la piccola Diana, ha tradito il corpo di Diana. Pifferi – ha aggiunto il legale – è stata una donna presuntuosa. Non ha chiesto aiuto alla famiglia, pur sapendo che la famiglia l’avrebbe aiutata, nascondendo cosa faceva”. La mamma Maria e la sorella Viviana erano infatti “le uniche che le hanno dato una mano. La madre ha cercato in tutti i modi di sostenere Alessia Pifferi. Nonostante i rapporti fossero tesi, Viviana ha visto la nascita di Diana come un miracolo. Mai avrebbero potuto pensare che Pifferi abbandonasse in quel modo la bambina”. Il legale ha chiesto risarcimenti da 200mila euro per la madre e da 150mila euro per la sorella, o una provvisionale da 100mila euro ciascuna.