“Un dolore così grande come la perdita di un figlio -non trova consolazione”. Ogni giorno Franca Bucci, mamma di Mimmo, ricorda suo figlio, travolto e ucciso la notte del 15 maggio del 2007 sul lungomare Nazario Sauro. Aveva 32 anni. “Mimmo era un bravo ragazzo. Gli volevano bene tutti perché era generoso e aveva una parola buona per tutti. In questi 17 anni, io e mio marito Antonio, abbiamo scelto di non chiuderci nel nostro dolore ma di continuare a ricordarlo e a farlo vivere coltivando il suo amore per la musica e per il quartiere dove è cresciuto”. Chi c’era il giorno dell’ultimo saluto a Mimmo non può aver dimenticato: un fiume di gente in lacrime che silenziosamente occupava la piazza del Redentore. Il silenzio fu rotto dalle note di una canzone di Vasco. Lui, il 31enne che amava il cantante di Zocca, fu salutato così dalla famiglia e da tutti gli amici. Lui che era il cantante del “La combriccola di Vasco”. Un amore talmente forte che lo stesso cantante romagnolo non ha potuto ignorare: dal palco del San Nicola qualche mese salutava proprio Mimmo assieme con l’amico di sempre, anche lui scomparso, Massimo Riva. Mamma Franca e papà Antonio non si sono mai arresi e non hanno mai smesso di ricordare il loro ragazzo. Prima con un premio a lui intitolato che oggi è un punto di riferimento per la città poi con l’intitolazione del giardino nel cuore del quartiere dove Mimmo è nato e cresciuto. Un giardino che dopo tante peripezie è stato dato in gestione all’associazione Giustizia climatica ora! – Bari A.p.s. (gruppo locale dei Fridays for future). Da qui l’idea di piantare proprio qui un albero che diventi il monumento delle vittime della strada. Tante, troppe. Spesso dimenticate. Ma non dalle famiglie. Non dagli amici. Un simbolo per ricordare quanti hanno perso la vita per una propria distrazione o per la distrazione di qualcun altro.
“Questo albero piantato qui, nel giardino a lui intitolato, ricorderà per sempre i nostri angeli verso i quali noi e tutta la città abbiamo un dovere: non dimenticarli mai e fare in modo che a quella lunga lista non si aggiungano nomi di altre vite spezzate”. Obiettivo quindi anche far rivivere il giardino del quartiere Libertà trasformarlo in un luogo di aggregazione, socializzazione e discussione, oltre che in un punto di riferimento per i cittadini. L’associazione, aggiudicatrice dell’avviso Luoghi Comuni pubblicato dall’agenzia regionale A.R.T.I. e che, in seguito, ha intrapreso un percorso di co-progettazione con il Comune di Bari, si avvale della collaborazione di diversi partner sociali e culturali: il bistrot sociale multietnico Ethnic Cook, il progetto Everything is connected, Legambiente Eudaimonia Bari APS, la cooperativa sociale Un solo mondo, LAN – Laboratorio Architetture Naturali, la cooperativa sociale il Nuovo Fantarca, Amarì Ets, Libera Puglia, la Masseria dei Monelli e Ortocircuito, Expostmoderno e il movimento naturalistico pro Lama Balice APS.
“Noi – conclude Bucci – stiamo cercando di dare un contributo, seppur piccolo, per continuare a parlare di sicurezza. Io sono una mamma che ha perso un pezzo di cuore. Vorrei che non accadesse ad altre mamme. E se a modo nostro possiamo dare il nostro contributo, per me e per la mia famiglia sarebbe una grande vittoria”.