A Bari è ancora oggi il “Capitano”. Giovanni Loseto, classe ’63, è sicuramente il simbolo dei bianco rossi. Tutt’oggi, lo racconta sua moglie Mariella, c’è chi lo ferma e gli chiede un autografo. Una carriera lunga e ricca di successi partita proprio dall’As Bari. L’allenatore dei galletti Enrico Catuzzi, lo fa esordire in prima squadra il 16 gennaio 1983 contro il Palermo in Serie B (gara vinta, in casa, 1-0 dai pugliesi). Una giornata che Loseto porta nel cuore: “E’ il ricordo più bello che conservo. Il mio sogno sin da bambino si stava realizzando”. Ma ci sono anche altri ricordi che non si possono dimenticare: come la sua marcatura, su Diego Armando Maradona, nell’incontro di girone preliminare di Coppa Italia 1988-1989 del 24 agosto 1988, vinto 2-0 dai baresi, quell’anno in serie cadetta. È capitano fisso del Bari almeno per due stagioni, dal 1991 al 1993. Viene soprannominato dai tifosi baresi “lo sceriffo“. Tifosi che negli anni sono cambiati e tanto: “Allora non c’erano regole e i tifosi erano teste calde. Oggi è tutto diverso”. Con i biancorossi ha giocato complessivamente 4 campionati di Serie A, 6 campionati di Serie B e 1 in C1, vinto nella stagione 1983-1984, per un totale di 318 gare disputate e 13 goal messi a segno (più due reti in Coppa Italia). Fra i goal realizzati in biancorosso, è ricordato quello contro l’Inter il 13 ottobre 1985, con un tiro da oltre 25 metri dalla porta, difesa da Walter Zenga (partita poi persa dal Bari 1-3).
Nell’ottobre 1993 si trasferisce al Pescara, dove con due campionati in seconda serie termina la sua carriera da professionista. Nel 1997 indossa, in Eccellenza pugliese, la maglia del Barletta, che ottiene la promozione nel Campionato Nazionale Dilettanti. Continua l’attività agonistica per altre due stagioni con il Cerignola e il Conversano, prima di ritirarsi definitivamente all’età di 37 anni. Ha detenuto il record assoluto di presenze in campionato nel Bari, fino al 12 settembre 2010, giorno in cui è stato superato dal portiere belga Jean François Gillet. L’8 luglio 2016, il nuovo presidente del Bari, Cosmo Giancaspro, dispone il ritiro della maglia numero 2 in onore all’ex difensore. Bari e i baresi non lo hanno mai dimenticato. Paparesta prima e Giancaspro dopo lo vogliono nello staff. Sarà il collante tra la società e i calciatori. Sarà quello pronto a trovare le parole giuste nello spogliatoio. Sarà il papà dei giocatori bianco rossi. Almeno sino a quando la famiglia De Laurentis, non deciderà di poterne fare a meno. Staccando di fatto la spina. Ma Loseto il Bari non lo ha mai abbandonato. E la rabbia per un Bari che, ora, rischia la retrocessione è tanta: “Sarebbe un fallimento se il Bari andasse in serie C. Questa proprietà aveva tutte le condizioni, economiche in primis, per portare la squadra in alto. Così non è stato”. Per Loseto la squadra ha perso il mordente: “Troppo facile dare la colpa agli allenatori. La responsabilità è di tutti. Tocca rimboccarsi le maniche”. C’è nostalgia negli occhi dell’ex numero 2 dei galletti. Tanto che Loseto ammette: “Io il mio Bari lo allenerei anche gratuitamente”.