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Morti sul lavoro, Puglia in zona rossa: “Inaccettabile”

Ieri, primo maggio, l'ennesima vittima, a perdere la vita un 59enne nel Barese. La denuncia di Cisl Puglia

Pubblicato da: redazione | Gio, 2 Maggio 2024 - 17:00

La Puglia è in zona rossa per morti sul lavoro. Ieri, nel Barese, in particolare a Gioia del Colle, si è consumata l’ennesima tragedia. A perdere la vita un operaio di 59 anni, Corrado Buttiglione. A denunciare l’accaduto Antonio Castellucci, segretario generale della Cils Puglia, che in una nota ha voluto evidenziare la gravità della situazione in tema di sicurezza sul lavoro. Ad allarmare, anche i dati dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente (relativi al primo trimestre 2024)  secondo i quali la Puglia non è una Regione sicura in merito al tema lavoro.

“È inaccettabile l’ennesima vittima sul lavoro in Puglia – ha detto – la Cisl si è mobilitata, e continuerà farlo, per fermare questa scia di sangue – aggiunge – con iniziative nelle scuole, nei luoghi di lavoro, in tutti i territori, ma risulta sempre più necessario rafforzare dialogo e confronto con le istituzioni e con le imprese affinché si passi dalle parole ai fatti. È fondamentale dare più rilevanza ai Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) che sono le vere sentinelle nei luoghi di lavoro rispetto alla prevenzione per la salute e la sicurezza. Nei primi tre mesi del 2024 il numero più elevato di denunce si è registrato a Bari (2.450), seguita da Lecce (1.117), Foggia (929), Taranto (901), Brindisi (718) e Bat (610)”. I casi di infortunio, in occasione di lavoro e in itinere, sono stati complessivamente 6.725 (2.335 donne e 4.390 uomini). I maggiori infortuni  si sono verificati nel settore della sanità e assistenza sociale (579 denunce), delle attività manifatturiere (378), del commercio all’ingrosso e dettaglio e riparazione autoveicoli e motocicli (323), delle costruzioni (347). Leggendo questi dati restiamo sempre più consapevoli che è indispensabile un nuovo paradigma attraverso una cultura della sicurezza del lavoro diffusa, partendo dal ruolo responsabile degli imprenditori”, ha concluso.

La Puglia, attualmente, è in zona rossa (per marzo 2024) in merito alle morti sul lavoro. In particolare, secondo quanto emerso dai dati dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente, con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 6,4 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) in zona rossa ci sono oltre alla Puglia anche Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Calabria, Sardegna e Umbria. In zona arancione: Campania, Emilia-Romagna e Toscana. In zona gialla: Sicilia, Liguria, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte. In zona bianca: Lazio, Abruzzo, Marche, Veneto, Basilicata e Molise. Sono 191 le vittime in totale sul lavoro in Italia, delle quali 151 in occasione di lavoro (3 in più rispetto a marzo 2023: +2%) e 40 in itinere (8 in meno rispetto a marzo 2023). Ancora alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (28). Seguono: Puglia (15), Emilia-Romagna (14), Campania (12), Lazio e Toscana (11), Piemonte (10), Trentino-Alto Adige e Sicilia (9), Calabria (6), Veneto e Sardegna (5), Liguria (4), Umbria e Friuli-Venezia Giulia (3), Valle d’Aosta, Abruzzo e Marche (2). Basilicata e Molise non registrano vittime nel primo trimestre 2024. Il settore più colpito è quello delle costruzioni.

Alla fine del primo trimestre del 2024 è ancora il settore delle Costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 25. Seguito dalle Attività Manifatturiere (19), da Trasporti e Magazzinaggio (13) e dal Commercio (10). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (54 su un totale di 151). Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro a marzo 2024 sono 10, mentre 6 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 37, mentre sono 13 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere. Il mercoledì risulta essere il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nel primo trimestre dell’anno (21,2%). Le denunce di infortunio totali crescono dello 0,4% rispetto a marzo 2023. Erano, infatti, 144.586 a fine marzo 2023, nel 2024 sono passate a 145.130.

“Siamo arrivati al primo trimestre del 2024 e, purtroppo, le proiezioni delle tragedie sul lavoro continuano a rimanere drammaticamente stabili se non peggiori – ha commentato Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre – a fine marzo 2024 si contano, tra infortuni nel luogo di lavoro e in itinere, 191 vittime, 5 in meno rispetto a fine marzo 2023. Mentre diminuiscono gli infortuni in itinere, crescono invece le morti avvenute in occasione di lavoro: +2%. Ma non è questo l’unico dato ad allarmare nel nostro ultimo studio. Sono le incidenze della mortalità, infatti, a preoccupare. Specie quelle che riguardano gli over 65 e, come accade negli ultimi anni, quelle che raccontano l’emergenza tra i lavoratori stranieri. Per questi ultimi ancora quasi tripla rispetto agli italiani, ha concluso.

Foto freepik

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