Giovedì 20 giugno, in piazza Duomo, a Trani, Paolo Crepet porterà in scena “Prendetevi la luna”, suo ultimo spettacolo teatrale tratto dall’omonimo libro edito da Mondadori nel 2023, nuova tappa pugliese del tour del noto sociologo, organizzato da Aurora Eventi in collaborazione con GS23 Eventi e con Rush Eventi. Laureatosi in Medicina e chirurgia nel 1976 a Padova e in Sociologia a Urbino nel 1980, il noto opinionista torinese ha ottenuto la specializzazione in Psichiatria nel 1985. Durante la giovinezza Crepet ha conosciuto Franco Basaglia, avvicinandosi alle sue posizioni antipsichiatriche. Dopo aver lavorato all’ospedale psichiatrico di Arezzo, si è trasferito in India, dove è rimasto tre anni, e poi in Danimarca, nel Regno Unito, in Germania, in Svizzera e in Repubblica Ceca. In seguito, ha insegnato a Toronto, Rio de Janeiro e nel Centro studi europei di Harvard. Poi è tornato in Italia per seguire Basaglia a Roma. Spesso ospite in televisione, è diventato noto per il suo ruolo di divulgatore e opinionista in moltissime trasmissioni. Nel 2013 è stato presidente della Giuria dei letterati del Premio Campiello. Come scrittore, invece, nel 2015 ha vinto il Premio letterario La Tore Isola d’Elba alla carriera. Dopo il successo dei precedenti appuntamenti che hanno fatto registrare quasi ovunque il tutto esaurito, prosegue il tour della conferenza-spettacolo del noto
psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista torinese.
“Incontro tanta gente, e mi chiedo che cosa possono volere da me – ha detto Crepet -. Certamente una guida, una speranza, forse perfino una luce che accende i cuori di giovani e meno giovani. C’è sete e fame di parole, di pensiero. Cercano un’eresia in un mondo codificato. Non posso che dire loro ciò che mi sono ripetuto per anni lungo il corso della mia vita: prendetevi la luna. Siate ambiziosi, cercate la vostra unicità. Bisogna avere la fronte alta e continuare a sognare”. In “Prendetevi la luna” Crepet tratta i temi a lui più cari: l’educazione, la scuola e la famiglia. Il suo intento è chiaro: fornire uno strumento per orientarsi oltre la coltre di nubi che oscurano la luna, ovvero la speranza. Per questo dice ai giovani (e anche a chi giovane non è più) di prendersi la luna: “Non è un consiglio, ma una suggestione – ha spiegato il sociologo -. Questo non vale solo nei momenti difficili, ma anche in quelli di gioia, o quando si tende più alla rassegnazione che all’esaltazione. La luna è lì a posta, scompare e ricompare: proprio perché se ci fosse sempre sarebbe banale. Funziona come il desiderio, che implica il cercar le stelle proprio quando non ci sono, o si teme siano nascoste da qualche parte dell’universo”.