Martedì 30 aprile al teatro Bravò di Bari, con inizio alle 21, sarà proposta la replica straordinaria dello spettacolo “Il vecchio e il nuovo di Parole…note”, di Fabiano Marti e Antonello Vannucci, organizzato da Angelika Gregucci e Donato Sasso, rispettivamente titolare del teatro e direttore dell’associazione culturale Echo Events. Nato nel 2013, negli anni questo “two men show” ha riscontrato grande successo di pubblico e critica, venendo apprezzato e riproposto più e più volte. L’ultima poche settimane fa, sempre al Bravò, in due serate che sono state da tutto esaurito. Per questo i due artisti hanno deciso di riproporre il loro spettacolo in una replica straordinaria per tutti coloro che l’ultima volta non sono riusciti ad accaparrarsi i biglietti.
“Siamo tornati a fare questo spettacolo insieme dopo dieci anni – ha commentato Fabiano Marti -, ma ci siamo divertiti come se fosse la prima volta, in grande sintonia. È fondamentale che il divertimento sul palco venga poi trasmesso anche al pubblico in sala, e questo è quanto accaduto nelle ultime due serate che sono state un vero e proprio successo”. Sul palco del teatro del Bravò i due artisti riproporranno lo storico spettacolo in una nuova veste, raccogliendo gli spezzoni più apprezzati del passato e aggiungendo nuovi sketch, sia nel testo che nella musica. Marti e Vannucci proporranno un gran numero di persone e personaggi con le loro storie e le loro vicissitudini, il tutto tratto da episodi di vita quotidiana. Fabiano Marti, attore, autore e regista tarantino con il suo stile basato sullo studio approfondito della lingua italiana e sui diversi significati delle parole, si esibirà in una serie di piccoli monologhi.
Antonello Vannucci, frutto del vivaio dell’oratorio della parrocchia del Santissimo Redentore di Bari, è un bancario di professione e ottimo musicista, noto per la sua capacità di riarrangiare, in chiave comica, vecchie e nuove hit italiane e internazionali, in chiave barese. I lavori dei due si intrecceranno dando origine ad un mix esplosivo. “Lo spettacolo funziona perché c’è un grande contrasto tra me e Antonello – ha aggiunto Marti -. E il gioco è proprio quello: io che cerco di alzare il livello giocando sui giochi di parole che la lingua italiana offre e lui che abbassa tutto con il gioco del dialetto barese inserito nelle canzoni più importanti del panorama internazionale”.