Che la musica possa suscitare emozioni era già noto, che le emozioni suscitate possano essere ben 13, è il risultato di uno studio recente condotto dai ricercatori dell’Università di Berkeley.
Così come infatti uno stesso brano può essere ritenuto soggettivamente piacevole o meno, allo stesso tempo le emozioni suscitate possono essere positive o negative.
Lo studio condotto su più di 2500 persone negli Stati Uniti e in Cina, ha esaminato la reazione di ciascun all’ascolto di brani di diversi generi musicali, dal rock fino alla musica classica.
Ai partecipanti è stato chiesto di guardare e per l’appunto ascoltare delle clip musicali e di valutarne circa 40 sulla base di 28 diverse categorie di emozioni e sul loro grado di intensità.
I ricercatori, tra cui l’autore della ricerca, il professore in psicologia Dacher Keltner, hanno poi utilizzato i dati raccolti per creare una mappa audio interattiva attraverso la quale era possibile ascoltare diversi estratti di canzoni raggruppate in base alle emozioni che suscitavano.
Tra le varie emozioni identificate dai partecipanti, ne sono state selezionate 13, ovvero le categorie più scelte: divertimento, gioia, erotismo, bellezza, rilassatezza, tristezza, fantasia, trionfo, ansia, paura, fastidio, ribellione ed energia.
Ad esempio, per molti “Le quattro stagioni” di Vivaldi suscitava energie, mentre “Somewhere Over The Rainbow” provoca gioia; allo stesso modo i brani heavy metal, venivano associati a un sentimento di ribellione.
I risultati dimostrano che infatti sono proprio specifiche sonorità, accordi e persino il timbro degli strumenti a poter suscitare emozioni specifiche. Le onde sonore vengono elaborate, scatenando reazioni neurochimiche che influenzano l’umore e la percezione del mondo circostante. Ad esempio, la risonanza di determinate note musicali può stimolare la produzione di dopamina, il neurotrasmettitore legato al piacere e al benessere, donando un’emozione assimilabile a quella della gioia o della rilassatezza.
I risultati dello studio sono interessanti in quanto hanno potenziali applicazioni in diversi campi, dalle terapie psicologiche fino ad utilizzi più commerciali, come quelli delle piattaforme online di streaming, che potrebbero utilizzare questi risultati per migliorare i propri algoritmi di ricerca e riuscire così di soddisfare le richieste degli utenti in base al loro umore.