Presentato questa mattina, in via Cifariello 12,“SanPArt”, il progetto di riqualificazione urbana e sociale del quartiere San Paolo di Bari, promosso da Doc Creativity in collaborazione con Studio Progettazione IDEA. La proposta progettuale, vincitrice dell’avviso pubblico “Arte Urbana” indetto dal Comune di Bari, prevede la realizzazione di undici murales e di laboratori creativi, con la partecipazione di artisti di fama internazionale e il coinvolgimento attivo dei residenti del San Paolo. Alla conferenza stampa hanno partecipato l’assessora comunale alla Cultura Ines Pierucci, il presidente del Municipio 3 Nicola Schingaro, il direttore artistico Cesare Bettini, la project manager della divisione Cultura dello Studio Idea Eleonora Peluso, e lo street artist torinese Vesod, impegnato, nel corso dell’evento, nella realizzazione del primo murales del progetto che rappresenterà il rosone della cattedrale di San Sabino, protagonista del gioco di luci nel giorno del solstizio d’estate.
Il progetto in sintesi
· Cos’è SanPArt
“SanPArt”, che sta per SanPaoloArte, è il progetto promosso da Doc Creativity, in collaborazione con Studio Progettazione IDEA, vincitore dell’avviso pubblico “Arte Urbana”, indetto dal Comune di Bari al fine di riqualificare il quartiere San Paolo, per un importo pari a 200mila euro. La proposta progettuale prevede la rivitalizzazione dello spazio urbano attraverso la realizzazione di 11 murales, commissionati ad artiste e artisti di fama internazionale. Alla fine del lavoro, il progetto si presenterà come un unico racconto, costituito da 11 punti narrativi.
· Le tematiche e le tappe del progetto
Sarà la toponomastica il punto di partenza di ogni singolo lavoro, su cui si innesteranno riflessioni, attività e laboratori. Partendo dai personaggi cui sono intitolate le strade, gli artisti e le artiste saranno chiamati a rappresentare la Puglia nei loro murales, seguendo macrotemi come la musica, la multiculturalità, il futuro, la tradizione, la cucina, la vegetazione. Sarà realizzata anche una brochure illustrativa, che raccoglierà tutti i lavori artistici presenti nel quartiere. Al suo interno sarà inserito un QR CODE che permetterà di visualizzare e scaricare i contenuti, creando un avvincente itinerario turistico, in modo da rendere il San Paolo un vero e proprio Museo Urbano, capace di attirare un flusso notevole di visitatori anche dall’estero migliorando la qualità di vita dei residenti. L’ultima tappa del progetto vedrà l’organizzazione di un evento finale di restituzione pubblica, con l’inaugurazione dei murales e la presentazione dei laboratori.
· Gli artisti coinvolti
Undici gli artisti coinvolti provenienti da sette Paesi diversi. Si tratta di Dimitri Taxis (Grecia); Eloise Gillow (Regno Unito); Vesod (Italia); Nian (Italia); Zoer (Francia); Sim Sa Font (Spagna); Cheone (Italia); Spider Tag (Spagna); Thiago Mazza (Brasile); Iota (Belgio); Alba Fabre Sacristán (Spagna). L’apertura al panorama artistico internazionale mira ad accrescere in tutto il mondo la fama del quartiere San Paolo, della città di Bari e della regione Puglia, potenziando i flussi turistici e agevolando lo scambio culturale.
· Il rapporto con la comunità locale e i laboratori
Uno degli aspetti fondamentali dell’iniziativa è il coinvolgimento attivo, sin dalle prime fasi del processo decisionale, della comunità locale nelle sue diverse articolazioni. Associazioni, istituti scolastici e singoli cittadini parteciperanno al progetto che ha nel concetto di “fare insieme” il suo motore principale. Sono due le fasi in cui è scandita la partecipazione degli abitanti del quartiere San Paolo. Nella fase teorica, attraverso incontri itineranti nel rione, saranno definiti i temi dei murales e le modalità di trasformazione dello spazio urbano. La fase operativa, invece, vedrà l’organizzazione di sei laboratori, che offriranno opportunità concrete di espressione creativa e di integrazione culturale. Tra questi, a titolo esemplificativo, rientrano il laboratorio di scrittura e rap e il laboratorio di cucina.
· Il primo artista al lavoro
Vesod nasce a Torino nel 1981 e vive e lavora a Venaria Reale (TO). La sua attitudine artistica è stata favorita dal padre Dovilio Brero, pittore surrealista, la cui influenza si ripercuote su Vesod, che sviluppa quindi un particolare interesse per il mondo dei graffiti fin dall’inizio degli anni ‘90. Grazie alle collaborazioni artistiche e ai contatti avviati negli anni dell’adolescenza, da dieci anni cerca un linguaggio pittorico personale in cui i graffiti hanno un ruolo centrale, senza trascurare la propria formazione culturale e accademica. La matematica, materia in cui si è laureato, ha un impatto importante sulle sue opere, insieme all’arte rinascimentale e al futurismo. Ciò si riconosce nel tentativo di Vesod di armonizzare proporzioni anatomiche e dinamiche futuristiche. L’artista crea un linguaggio personale in cui il tempo è considerato come un concetto che, chiuso in forme solide immateriali, si cristallizza in forma geometrica per rivisitare l’eterno presente. Questa idea di rappresentare le tre dimensioni dello spazio e del tempo in un unico momento può portare a una perdita di importanza del flusso del tempo. Si può quindi staccare da una visione del mondo o della singola persona come impigliata alla cornice del tempo legata al presente in cui viviamo. Concentrandosi su questo aspetto, dalle opere potrebbe emergere una panoramica completa sull’idea di un abbraccio totale delle cose, dalla nascita alla morte. Si potrebbe dire che le sue opere artistiche, su base figurativa, si riferiscono a un “punto di vista di Dio”.