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Demenza, cala il rischio nelle zone verdi e con meno crimine

Giardini e parchi favoriscono l'esercizio e la socialità

Pubblicato da: redazione | Mer, 24 Aprile 2024 - 11:01

Vivere in aree meno lontane da spazi verdi e con tassi di criminalità più bassi sono fattori associati a fattori di rischio di demenza più bassi. Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report, che ha studiato le caratteristiche di vicinato associate al rischio di demenza. Dai dati emerge che un raddoppio della distanza da spazi verdi equivale ad avere circa due anni e mezzo in più di età, in termini di fattori di rischio di demenza. Ogni raddoppio del tasso di criminalità risulta pari a una riduzione del punteggio di memoria attribuibile a un aumento di età di tre anni. Un impatto particolarmente evidente in chi vive in aree di più basso stato socioeconomico. Ricerche precedenti avevano già indicato che la demenza colpisce in misura sproporzionata le classi svantaggiate – scrive il responsabile della ricerca, professor Matthew Page delle Scuola di Scienze Psicologiche dell’università stessa. La nuova ricerca ha esaminato i maggiori fattori di rischio di demenza modificabili: ipertensione, obesità, colesterolo alto e inattività fisica. “Vivere vicino a spazi verdi può permettere o comunque incoraggiare le persone a fare più esercizio, come camminarne o correre, e anche a socializzare, parlando con altre persone nel parco”, scrive Page. “Può anche proteggere da fattori ambientali stressanti come inquinamento dell’aria e rumori”.

“Nel nostro studio, la prossimità a spazi verdi è risultata più importante della grandezza dello spazio verde. In altre parole, avere diversi piccoli parchi più vicini a più persone può essere meglio che avere un parco grande a maggiore distanza. Inoltre, persone che vivono in aree con alto tasso di criminalità possono di conseguenza uscire di meno, fare meno esercizio fisico, e socializzare di meno in luoghi pubblici. Possono avere più difficoltà a dormire e ricorrere a comportamenti di adattamento come il fumo. Anche la percezione del crimine può causare stress psicologico, un fattore associato al rischio di demenza”, scrive ancora lo studioso.

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