Riceviamo e pubblichiamo in risposta all’articolo pubblicato su Borderline 24 in merito alle assemblee scolastiche e ai disagi delle famiglie.
Vorrei fare un po’ di chiarezza:
-Il personale della scuola ha in totale 10 ore di partecipazione alle assemblee, all’anno;
-gli orari sono stati fissati con regole rigide in un contratto anche in applicazione della legge sui servizi essenziali e rispettano sempre i tempi di preavviso;
-gli scioperi proclamati di recente dalle OOSS più rappresentative non hanno superato il 6/7% a livello nazionale; ( Puglia molto meno)
-gli scioperi delle sigle minori non superano lo 0,…%; ( quasi nulla)
-solo per quest’anno scolastico, in vista dell’elezione del Consiglio Superiore Pubblica Istruzione (ultimo organo collegiale democratico), sono state previste altre 2 ore ;
-i dirigenti hanno accorpato le diverse richieste e hanno rispettato le norme e i diritti individuali.
Concludo: quando arriva la circolare che avverte di un possibile sciopero è solo una comunicazione per conoscenza … magari le stesse insegnanti vi danno informazioni di dettaglio. Succede anche al personale scolastico di trovare una banca chiusa per sciopero o assemblea, di perdere un treno per una mobilitazione di una sigla autonoma che blocca il traffico ferroviario, di andare in ospedale e non poter fare la visita programmata perché non è urgente e quindi rinviabile, di non poter leggere le ultime notizie perché il giornale non è andato in stampa e quel giorno c’era un annuncio importante. Cerchiamo di comprendere che siamo tutte/i lavoratrici e lavoratori e in democrazia abbiamo bisogno di esercitare i diritti fondamentali.
Ps Nella scuola sono garantiti i servizi minimi e i minori, in caso di emergenza, non vengono lasciati davanti alle scuole con il cancello chiuso. Finisco: se ci parlassimo con maggiore rispetto reciproco riconoscendoci con più considerazione come cittadini liberi? Sarebbe un bel 25 aprile e un 1 maggio ogni giorno.
Lena Gissi, segretaria Cisl Scuola