Alle prime luci dell’alba di ieri, 22 aprile, la Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di 4 giovani bitontini, 3 dei quali con precedenti di polizia, ritenuti responsabili di furto e riciclaggio di autovetture. Nel dettaglio, tre indagati sono risultati destinatari della misura coercitiva degli arresti domiciliari, mentre il quarto è stato attinto dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora.
L’indagine in argomento, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Bari con il coordinamento di questa Procura della Repubblica, è stata avviata con il precipuo fine di arginare l’escalation di furti di autovetture, verificatisi nell’hinterland barese durante la primavera del 2023; fenomeno criminale amplificato, peraltro, dalla diffusione virale di un video sui social media, che documentava il furto di un’autovettura, in pieno giorno, sul lungomare di Santo Spirito, nota località turistica alle porte di Bari.
Le azioni investigative poste in essere, consistite in attività di appostamento, pedinamento elettronico e video-sorveglianza, hanno consentito di individuare, un solido gruppo criminale, con un’unica cabina di regia, dedito al furto e riciclaggio di autovetture, anche di nuovissima generazione, che poteva contare anche su basi logistiche, all’interno delle quali custodiva le autovetture, anche di grossa cilindrata, utilizzate per compiere i furti, inibitori di frequenze, c.d. “jammer”, ed arnesi atti allo scasso.
In un primo momento, le attività di indagine si sono concentrate nelle campagne della città di Bitonto, ove le autovetture rubate dal gruppo o acquisite nella loro disponibilità, venivano “cannibalizzate”, in pochissimi minuti. Fondamentale nell’economia dell’indagine, l’individuazione e il sequestro, in uno stabile comprensivo di abitazione con annesso capannone industriale recintato, di un’autovettura Audi RS3 di colore nero, avente le medesime caratteristiche di un’auto più volte sfuggita ai controlli delle Forze dell’Ordine, anche attraverso pericolosi inseguimenti.
La suddetta autovettura, dai successivi accertamenti, è risultata provento di furto, con annesso numero di telaio contraffatto. Complessivamente, al gruppo criminale individuato, sono stati contestati 12 episodi delittuosi, tutti consumati tra l’aprile e il maggio 2023.