Nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari Sandro Cataldo, marito dell’ex assessora regionale Anita Maurodinoia, “la congettura è stata elevata a sospetto e il sospetto ad elemento di prova”. Lo sostengono i difensori di Cataldo, Mario Malcangi e Gianlucio Smaldone, a margine della discussione dinanzi al tribunale del Riesame al quale chiederanno oggi l’annullamento della misura degli arresti domiciliari per il loro assistito. I difensori sostengono che il quadro indiziario contestato dalla Procura “sia insussistente perchè manca sia l’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale sia la corruzione elettorale stessa, che se c’è è attribuibile ad altri soggetti”. Sono quindi anche inesistenti le esigenze cautelari.
La difesa depositerà ai giudici del Riesame una memoria di 44 pagine con numerosi allegati dalla quale emerge – sostengono i legali – “la capillare attività politica svolta dall’indagato che non lo ha mai portato a compiere reati”. All’udienza, alla quale parteciperà anche il procuratore Roberto Rossi, la Procura chiederà al tribunale la conferma della misura cautelare. La decisione è attesa entro il 26 aprile. È invece slittata al 24 aprile l’udienza del Riesame per l’ex sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, anch’egli ai domiciliari.