Ennesima rivoluzione in casa Bari ed ecco servito il quarto allenatore stagionale: se non è un record, ci siamo molto vicini. Fatale per Beppe Iachini, il ko rimediato contro il Como con la squadra affidata al tecnico della Primavera, Federico Giampaolo. Intanto, il campionato non si ferma e propone un nuovo e fondamentale banco di prova per i galletti: sabato pomeriggio al ‘San Nicola’ arriva il Pisa. La formazione allenata da Alberto Aquilani è reduce dal successo interno contro la Feralpisalò. Per affrontare i vari temi del match e di questa infuocata settimana, ci siamo rivolti ad un doppio ex di Bari e Pisa, vale a dire Domenico Progna che si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.
Domenico Progna, ma cosa sta accadendo al Bari? “Per capirlo bisogna ripatire dal principio e da quella finale persa contro il Cagliari: i guai sono iniziati dopo quella maledetta partita. L’anno scorso c’era un’alchimia unica che è stata determinante. In questo campionato, per migliorarsi, avrebbero dovuto essere primi in classifica dalla prima all’ultima giornata e andare direttamente in serie A. Ma avendo cambiato i protagonisti, non è potuto accadere”.
Quattro allenatori in una stagione: a lei è mai capitato in carriera? “No, quattro allenatori non ne ho mai cambiati. Ma queste situazioni saranno sempre più frequenti viste le nuove regole che permettono ingaggi anche nella stessa stagione dopo un esonero. Anche se non è il caso del Bari”.
Mignani, Marino, Iachini e ora Federico Giampaolo. Anche l’esperto allenatore marchigiano non è riuscito a risollevare le sorti della squadra biancorossa… “Mignani doveva fare meglio rispetto allo scorso anno ed era quasi impossibile. Marino è stato preso pur sapendo che non era adatto ai giocatori a disposizione. Iachini, infine, era abituato a giocare con la difesa a 3. Sicuramente non hanno fatto le cose come si deve”.
Squadra a Federico Giampaolo, suo ex compagno proprio nel Bari. Rischia di bruciarsi? “Mi auguro che riesca a portare in salvo la squadra perché è l’unica cosa che conta in questo momento del campionato. Il rischio di bruciarsi c’è, ma allenare il Bari in serie B rappresenta un’occasione troppo ghiotta. E’ un ragazzo preparato”.
Da 0 a 100, quanto è concreto il rischio retrocessione per il Bari? “Dico un 20/30% perché hanno degli ottimi calciatori e il pubblico barese sarà determinante”.
Gira voce che un gruppo nutrito di calciatori abbia chiesto l’esonero di Iachini. Da ex calciatore, come giudica questo modus operandi? “Anche a me è accaduto in carriera. Evidentemente sono consapevoli e responsabili di quello che stanno facendo e sanno che retrocedere non è mai una cosa bella, soprattutto in una piazza come Bari. Probabilmente c’era troppa distanza tra loro e Iachini e hanno optato per questa scelta molto forte perchè ora devono dimostrare che era l’allenatore il problema. Per questo sono sicuro che ce la metteranno tutta per tirarsi fuori da questa situazione”.
Tra Napoli e Bari, i De Laurentiis hanno cambiato 8 allenatori: dopo i successi dello scorso anno, quest’anno stanno sbagliando tutto con entrambi i club. “I De Laurentiis sono degli imprenditori e trattano queste società come delle aziende, invece sono due società gloriose del Sud Italia. Non si fanno molti scrupoli se devono mandar via un allenatore. Basti pensare che a Napoli non hanno rinnovato il contratto a Spalletti per una mail. Questo la dice lunga: per loro non è una questione economica ma di principio”.
In casa Bari, sul banco degli imputati c’è anche il Ds Ciro Polito: acclamato sino a qualche mese fa, ora nel mirino dei tifosi… “Questo è il calcio: un anno sei un fenomeno, l’altro ancora diventi un brocco. Lo scorso anno aveva indovinato tutte le scelte e le alchimie giuste. Quest’ann, invece, ha sbagliato la valutazione di diversi calciatori e non sono riusciti a creare lo stesso gruppo che c’era nella passata stagione”.
De Laurentiis – Bari, siamo ai titoli di coda? “Questo non lo so. Ma se vanno via i De Laurentiis, ci sarebbero degli acquirenti per il Bari? Mi auguro che ci sia qualcuno del territorio che possa ripetere quanto fatto dai Matarrese”.
Tornando al calcio giocato: sabato c’è Bari Pisa. Come valuta la stagione dei neroazzurri? “Il Pisa ha avuto lo stesso percorso del Bari: dopo i playoff persi col Monza due anni fa, lo scorso anno hanno rischiato anche loro la retrocessione. La squadra di quest’anno è molto strana e imprevedibile: in casa vincono partite insperate, poi perdono delle gare semplici in trasferta. Hanno dei buoni calciatori, specialmente nel reparto avanzato”.
Che partita si aspetta? “Mi aspetto una partita molto aperta. Vedo favorito il Bari perchè gioca in casa, ma non sottovaluterei la formazione di Aquilani”.
E veniamo alle sue esperienze da calciatore nelle due squadre. Partiamo dal Pisa: 33 presenze nella stagione 85-86… “Devo essere solo riconoscente al Pisa perchè mi ha permesso di esordire e giocare in serie A. Ero molto giovane e provenivo dal Campobasso. Sono stato bene”.
A Bari è stato dal 1991 al 1994: 39 presenze e 1 rete. Che bilancio fa dell’avventura barese? “Ho sempre reputato Bari una delle piazze più importanti del Sud. E’ una squadra che deve stare in pianta stabile in serie A. Nel mio primo anno a Bari ci furono dinamiche un pò particolari: partimmo con Salvemini che aveva avuto qualche problema l’anno precedente, ma l’errore più grave fu quello di non prendere Mazzone. Boniek voleva che giocassimo a viso aperto contro tutti, ma vista la situazione critica, avremmo dovuto avere maggior rispetto dei nostri avversari”.
Adesso di cosa si occupa? E’ ancora nel mondo del calcio? “Sono il responsabile del settore giovanile del Campobasso. Siamo ripartiti dal campionato di serie D: attualmente siamo primi in classifica con 4 punti di vantaggio sulla seconda a 3 giornate dalla fine. Speriamo di poter tornare in serie C”.