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Bari, pescatori in rivolta per fermo ricci: “Ora necessari i ristori”

Hanno manifestato di fronte la Regione Puglia - VIDEO-

Pubblicato da: Adalisa Mei | Gio, 18 Aprile 2024 - 12:18

Erano una cinquantina (ma nessuno di Bari) i pescatori che hanno manifestato nel piazzale antistante la Regione Puglia
contro la legge sul fermo pesca ricci e la mancanza dei ristori per tutti i pescatori professionisti.

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Dal 5 maggio 2023 è scattato infatti il fermo sulla pesca dei ricci nei mari pugliesi fino al 2025, per tre anni quindi. Questo consentirà il ripopolamento dei fondali a rischio desertificazione a causa del prelievo massiccio degli ultimi anni. Secondo il legislatore infatti, non basta il periodo di fermo biologico solo di alcuni mesi come avveniva in passato, serve uno stop prolungato per lasciare ai ricci tempo e modo per riprodursi. Questa decisione ha bloccato da un anno e bloccherà per ancora due anni la loro attività lasciando senza lavoro e senza reddito circa 200 pescatori subacquei in Puglia.

“E’ passato un anno e abbiamo dato fondo a tutti i risparmi e non riusciamo più a mandare avanti le nostre famiglie – racconta Luigi Colaci, presidente della associazione pescatori subacquei professionisti –  Abbiamo dato fiducia agli organi politici e ci siamo fidati delle loro parole e promesse.  Ma non è stata mantenuta una. Chiediamo ristori perché ora diventano necessari”

I pescatori precisano però di essere favorevoli al fermo “perché la situazione dei fondali è drammatica e ricci non ce ne sono più”. Ma ora chiedono  gli indennizzi che erano previsti e che sono stati più volte garantiti dalla Regione, dall’assessore alla pesca Pentassuglia e dallo stesso presidente Emiliano. Ma la Regione continua a procrastinare, anche sulle risorse da stanziare per la campagna di sensibilizzazione, necessaria per informare tutti i cittadini sul fermo pesca in atto e sulle sue finalità, e sulle sanzioni a cui vanno incontro i trasgressori”.

Ma mentre i pescatori autorizzati sono fermi la pesca illegale dei ricci continua a ritmo serrato. Anzi stanno lavorando più di prima. “Traendo molto più profitto rispetto l’anno scorso – ha precisato Colaci. Sono infatti ormai giornaliere le notizie di sequestri a Taranto, Manfredonia, Foggia ma anche a Bari.

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