Spacciava senza permesso del clan, per questa ragione un uomo è stato picchiato violentemente. È accaduto a Santo Spirito, nel Municipio 5, sul lungomare. I fatti risalgono al dicembre del 22. A partire da questo episodio non state avviate le indagini da parte dei carabinieri, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che hanno portato all’esecuzione in data odierna di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto soggetti. Questi ultimi sono ritenuti responsabili dei reati di estorsione continuata aggravata in concorso e lesioni personali in concorso. Entrambe le accuse sono aggravate dall’utilizzo del metodo mafioso. Inoltre, gli otto, sono accusati anche di detenzione e porto abusivo di armi, anche clandestine.
Nel corso delle indagini condotte dai militari sono stati cinque i soggetti individuati, uno dei quali deceduto, ritenuti vicini al clan Strisciuglio che opera nel quartiere San Pio. Questi ultimi sono responsabili dell’aggressione nei confronti di un 50enne del posto, già noto alle forze dell’ordine che secondo quanto emerso sarebbe stato punito per aver avviato in maniera autonoma un’attività di spaccio nel quartiere di Santo Spirito, senza chiedere consenso al clan. In seguito agli approfondimenti e alle analisi dei sistemi di videosorveglianza e intercettazioni è stato possibile fare luce su un altro agguato a cui l’uomo era sfuggito pochi giorni prima, scongiurato dall’intervento di una pattuglia.
Ricostruiti gli eventi, gli investigatori hanno scoperto che la spedizione punitiva era stata organizzata dagli uomini del clan quando della vicenda era stata informata la moglie del reggente del clan Strisciuglio che opera a San Pio, la donna risulta attualmente indagata ma non destinataria di provvedimento cautelare. Da qui un agguato fallito nei confronti del 50enne da cui sono partiti sopestti di una presunta collaborazione con gli inquirenti della moglie del pusher, poi risultata infondata, che però ha condotto gli indagati ad estorcere una somma di 20mila euro ai coniugi. Nel corso delle stesse indagini, nel gennaio 2023, i militari della Compagnia Bari San Paolo hanno sequestrato un grande carico di sostanze stupefacenti e armi clandestine nascoste in un seminterrato di un 34enne, nella disponibilità delle persone coinvolte nel caso.